La fama di Mamma Lena varca i confini dell’Australia e così come faceva quando era al microfono per una delle sue trasmissioni radiofoniche, ancora oggi il suo ricordo unisce due mondi: Italia e Australia. Le due case che migliaia di emigrati amano come se fossero una.

Domenica 23 agosto il Comune di Azzone, in provincia di Bergamo, ha organizzato il lancio dell’opuscolo dedicato a Mamma Lena e scritto dall’autore originario di Scalvino, Sergio Piffari: “La voce più famosa d’Australia”.

Sergio appassionato della sua Valle di Scalve è venuto a sapere  tramite l’amica Gigliola Bettoni della storia Maria Maddalena Morelli in Gustin, la donna che in Australia divenne famosa con il nome di Mamma Lena, nata proprio ad Azzone nel 1914.

Emigrata con la famiglia in Australia nel 1956, Maria Maddalena, assistita dal marito Dino Gustin, divenne la voce degli emigrati italiani con i suoi programmi radio, rubriche sulla “Fiamma” e lavoro di assistenza sociale guadagnatosi così il titolo di “Mamma Lena”, la “mamma”degli italiani in Australia.

Mamma Lena è sicuramente uno dei personaggi che più hanno fatto onore al suo paese natio, che nel 2007 le ha dedicato una piazza. E oggi non ha voluto sottrarsi nel sostenere questa iniziativa. Il Comune di Azzone, e per suo conto il sindaco Mirella Cotti Cometti, ha agevolato la stampa dell’opuscolo ed organizzato il lancio del libro con l’assistenza dell’assessore alla Cultura e Tradizioni, e vicesindaco, Davide Tontini. Sergio Piffari, cresciuto in Valle di Scalve, nel 2011 ha dato alle stampe, assieme a Sergio Tagliaferri il primo dizionario della lingua locale della Valle di Scalve: SCALVI.  Ha pubblicato in seguito “Così’ era la vita in Val di Scalve” e poi il libro sulla tragedia del Gleno “Le Montagne non Dormono”.

Il libro presentato a fine agosto in Italia, è solo l’ultima delle iniziative dedicate a Mamma Lena in ordine cronologico. In sua memoria restano numerose canzoni scritte da musicisti italiani che hanno voluto onorare il suo grande lavoro per comunità italiana già quando Mamma Lena era impegnata alla radio. In sua memoria, inoltre, resta attiva la fondazione che porta il suo nome e quello del marito.