GAZA - Hamas ha accolto con favore l’emissione, da parte della Corte penale internazionale (Cpi), dei mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, definendolo un passo importante verso la giustizia.
“È un passo importante verso la giustizia e può portare a un risarcimento per le vittime in generale, ma rimane limitato e simbolico se non viene sostenuto con tutti i mezzi da tutti i Paesi del mondo” ha dichiarato Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas.
Israele sta valutando la possibilità di ricorrere in appello contro la decisione della Corte penale internazionale. Lo riferisce l’emittente pubblica israeliana Kan.
“La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà anche così” ha dichiarato lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu definendo l’accusa contro di lui “assurda e falsa”.
I Paesi Bassi eseguiranno il mandato d’arresto della Corte penale internazionale contro Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp.
“I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi” ha affermato il ministro, citato dall’agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l’obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all’estero.
“Vedremo quali sono i contenuti della decisione e le motivazioni che hanno spinto a questa decisione la corte – ha detto il inistro degli Esteri Antonio Tajani –. Noi sosteniamo la Cpi ricordando sempre che la Corte deve svolgere un ruolo giuridico e non un ruolo politico. Valuteremo insieme ai nostri alleati cosa fare e come interpretare questa decisione e come comportarci insieme su questa vicenda”. La dichiarazione di Tajani, accompagnata dalla considerazione che Hamas è “un’organizzazione terroristica”, arriva a margine del Business forum trilaterale a Parigi.