ROMA - Rientro complesso per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo le missioni internazionali. Ad attenderla non c’è solo il vertice di maggioranza per trovare un accordo sugli emendamenti della manovra con gli alleati di governo, ma anche uno sciopero generale indetto dai sindacati di base contro la stessa legge di bilancio. 

Cobas, Usb, Sgb e Cub hanno proclamato per venerdì 28 novembre una mobilitazione che coinvolgerà trasporti, sanità, scuola e altri servizi pubblici. Le sigle chiedono “massicci investimenti” nei settori essenziali, il “taglio drastico” delle spese militari, la stabilizzazione dei precari e il rinnovo dei contratti con aumenti salariali “adeguati per recuperare almeno l’inflazione reale”. 

A questa mobilitazione seguirà lo sciopero generale della Cgil il 12 dicembre, mentre Uil e Cisl hanno organizzato iniziative separate a Roma il 29 novembre e il 13 dicembre. 

Intanto il responsabile Economia di Forza Italia, Maurizio Casasco, difende il testo definendolo “serio e responsabile perché tiene i conti in ordine e dà un grande contributo a imprese e famiglie”, e il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, in un’intervista al Messaggero spiega che l’obiettivo del governo è la crescita basata su due direttrici: incentivare consumi e sostenere investimenti.  

Sul tavolo del vertice di Palazzo Chigi restano però alcuni nodi che da tempo fanno discutere i partiti di maggioranza, in particolare la quota di contribuzione richiesta alle banche e la regolazione degli affitti brevi.  

Anche su questo punto Leo cerca di smorzare i toni, invitando a evitare “demonizzazioni” e ricorda che gli istituti di credito sono “fondamentali per la crescita del Paese”. Secondo il viceministro si sta raggiungendo “un buon punto di equilibrio” sul loro contributo alla manovra, mentre sugli affitti brevi assicura che “si riuscirà a trovare una sintesi ragionevole”. 

La Commissione Bilancio del Senato è convocata per martedì, mercoledì e giovedì e inizierà a valutare l’ammissibilità degli emendamenti segnalati, in una settimana che si preannuncia decisiva tanto sul fronte parlamentare quanto su quello sociale, con un governo impegnato a difendere la manovra e sindacati pronti a contestarla nelle piazze.