ROMA – Lievita il valore della manovra con un nuovo pacchetto di modifiche da 3,5 miliardi di euro che il governo si appresta a inserire nella legge di bilancio approvata due mesi fa.  

Un intervento definito “corposo”, annunciato direttamente in Senato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che si è presentato a sorpresa in commissione Bilancio per illustrare un emendamento destinato ad arrivare solo nelle prossime ore e per rassicurare su tempi, modalità d’esame e sulla delicata partita dell’oro di Bankitalia. Una mossa che, però, rischia di complicare ulteriormente l’iter parlamentare. 

L’iniziativa ha subito scatenato la reazione delle opposizioni, che parlano di “caos” e accusano l’esecutivo di continuare a riscrivere il testo.  

Giorgetti ha prima incontrato il presidente della commissione Nicola Calandrini e poi ha partecipato all’ufficio di presidenza, spiegando ai cronisti di aver voluto “chiarire al Parlamento la vicenda dell’oro” e illustrare l’emendamento governativo. 

Il ministro ha chiarito che le modifiche riguardano in particolare Zes e Transizione 5.0 - il piano di incentivi per imprese legata alla riduzione dei consumi energetici e alla centralità del lavoro umano - perché “abbiamo avuto domande significative oltre le previsioni” e il governo ritiene “ragionevole coprire” queste richieste. L’emendamento, secondo quanto riferito ai senatori, vale 3,5 miliardi di euro, risorse che dovrebbero essere concentrate sul 2026.  

Il pacchetto includerebbe interventi sulle Zone economiche speciali, iperammortamento, industria 5.0, caro materiali, oltre allo spostamento del finanziamento del ponte sullo Stretto in un’altra annualità e a risorse aggiuntive per il piano Casa, come ha spiegato uno dei relatori, il leghista Claudio Borghi. 

Considerando anche le riformulazioni già arrivate nei giorni scorsi, pari a circa 1 miliardo, il valore complessivo della manovra - inizialmente stimato in 18,7 miliardi per il 2026 - appare destinato a crescere. Una dinamica che, però, rischia di rallentare i lavori.  

“La modifica è importante e inevitabilmente richiederà un po’ di tempo in più”, ha ammesso lo stesso Giorgetti. 

Nel pacchetto rientra anche una nuova misura in materia previdenziale. Il governo introduce infatti una penalizzazione progressiva per l’accesso alla pensione anticipata per chi ha riscattato il periodo di laurea.  

La norma prevede che, per i soggetti che matureranno i requisiti dopo il 2030, le anzianità contributive derivanti dal riscatto della laurea non concorrano in misura crescente: sei mesi per chi matura il diritto nel 2031, dodici mesi nel 2032, diciotto mesi nel 2033, ventiquattro mesi nel 2034 e fino a trenta mesi per chi matura il diritto nel 2035. Una novità che si inserisce nel più ampio capitolo delle coperture e che ha già alimentato tensioni politiche. 

Le opposizioni chiedono di fermarsi. “Giorgetti ammette ciò che denunciavamo da settimane: la manovra non sta in piedi e va riscritta”, attacca il capogruppo del Pd Francesco Boccia.  

“Una cosa mai vista”, afferma la capogruppo di Italia Viva Raffaella Paita, mentre Avs denuncia un Senato “ostaggio delle divisioni della maggioranza” e promette battaglia, soprattutto sul fronte previdenziale. Secondo quanto riferito, infatti, le coperture del nuovo emendamento arriverebbero proprio da previdenza e assicurazioni. 

In commissione Giorgetti ha rassicurato anche sull’emendamento relativo all’oro di Bankitalia. La formulazione definitiva, letta dal ministro, richiama esplicitamente i Trattati europei e stabilisce che “le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia, come iscritte nel proprio bilancio, appartengono al Popolo Italiano”. Il titolare del Mef, quindi, assicura: “Riteniamo che la questione possa considerarsi chiusa: sulla Bce siamo a posto”. 

Da Francoforte, tuttavia, filtra che il testo sarebbe lo stesso già commentato l’8 dicembre e che il parere legale della Bce resterebbe dunque invariato, senza la previsione di una nuova valutazione.  

In attesa che si sblocchi lo stallo - con votazioni che potrebbero iniziare a breve ma con un calendario ancora fluido - interviene anche la Fieg. Il presidente Andrea Riffeser Monti lancia l’allarme sulle risorse destinate ai giornali, chiedendo al governo e alle forze politiche di garantire “adeguati finanziamenti” per evitare “un rischio di black out dell’informazione”. 

Sul tavolo restano anche i condoni, i fondi per il cinema e per la sicurezza, oltre alla comparsa di una nuova proposta come il gioco “Win for Italia Team”, una sorta di lotteria destinata a sostenere il Comitato Olimpico.