ROMA – Niente di fatto sull’innalzamento del tetto all’uso del contante oltre l’attuale soglia di 5mila euro.  

È stato infatti ritirato l’emendamento di Fratelli d’Italia, a prima firma Gelmetti, che prevedeva dal 1° gennaio 2026 l’introduzione di un’imposta speciale di bollo da 500 euro sui pagamenti in contanti effettuati in Italia per importi compresi tra 5.001 e 10.000 euro. 

La proposta avrebbe di fatto innalzato il limite oggi in vigore attualmente è consentito effettuare pagamenti in contanti fino a 5.000 euro, mentre oltre questa soglia è obbligatorio ricorrere a strumenti di pagamento tracciabili, come carte o bonifici.  

Nel frattempo, sul fronte della manovra, si accende il confronto anche sulle pensioni. Il senatore della Lega Claudio Borghi, relatore del provvedimento, ha annunciato che il partito presenterà modifiche su finestre di uscita e riscatto della laurea, qualora non vi fosse un intervento immediato del governo.  

“In assenza di intervento immediato del governo noi sicuramente presenteremo emendamenti”, ha detto, spiegando che l’obiettivo è sostituire alcune parti con “una clausola di salvaguardia comprensibile”. 

Borghi ha escluso categoricamente interventi penalizzanti sul sistema previdenziale. “Non c’è nessunissima intenzione di alzare l’età pensionabile e meno che mai di scippare il riscatto della laurea”, ha affermato, definendo le previsioni inserite nella legge di bilancio come “semplici clausole di salvaguardia che qualche tecnico troppo zelante ha inserito” per compensare un possibile aumento dei pensionamenti anticipati. 

Secondo il senatore leghista, il meccanismo previsto - basato sulla possibilità di uscita a 64 anni con 25 di contributi, inclusa la previdenza complementare - sarà monitorato anno per anno.  

“Posso dire con assoluta certezza che non ci sarà mai alcun aumento delle finestre di uscita o alcuno scippo dei riscatti della laurea a seguito di questa norma”, ha concluso, mostrando fiducia sulla possibilità di ottenere il via libera alle modifiche.