Tra la fine del 19° secolo e gli anni ’60 del ‘900, oltre tre milioni di italiani e italiane migranti scelsero l’Argentina come destinazione. La presenza italiana è stata così importante nella costruzione dell’identità nazionale, che non solo esiste una “Giornata dell’immigrato italiano” ma che il giorno scelto, il 3 giugno, coincide con la nascita di Manuel Belgrano, nel 1770, uno dei padri della nazione, creatore della bandiera argentina e fautore – con José de San Martín e Simón Bolivar, dell’indipendenza sudamericana. Manuel Belgrano era ligure da parte del padre Domenico.
Le tracce della nostra presenza nel paese sono ovunque: a Buenos Aires esiste un quartiere denominato Palermo, al cui centro si trova Plaza Italia con il monumento a Giuseppe Garibaldi, eroe nazionale condiviso da italiani e argentini. La stessa capitale deve il suo nome alla Vergine di Bonaria di Cagliari. I centri industriali metallurgici, come Tandil e Campana (nella provincia di Buenos Aires), furono sviluppati da giovani e intraprendenti imprenditori italiani. Furono i padri salesiani a creare i primi vigneti di Mendoza, con vitigni portati dall’Italia, perché il vino serviva per la celebrazione dell’Eucarestia.

La statua della Vergine di Bonaria, vicino all'Hotel de Inmigrantes, a Buenos Aires
Le città sono disseminate di “paesaggi linguistici” italiani, ossia iscrizioni di ogni tipo nello spazio pubblico: cartelli, targhe, insegne, menù di ristoranti… Esiste addirittura una città, La Plata, dichiarata nel 2016 “Capitale dell’immigrato italiano”.
La giornata ha insomma l’obiettivo di rendere omaggio a tutti quegli italiani sbarcati (dalle navi o dagli aerei) in Argentina per costruire una vita migliore, per aprirsi a nuove esperienze o magari per amore e che, nel realizzare questo sogno, hanno contribuito a fare crescere il paese che li ha accolti con il lavoro, l’arte, la cucina o qualsiasi altro apporto culturale. La stessa premessa alla Costituzione argentina del 1853, nata da una rivoluzione e dalla lotta per l’indipendenza, menziona principi di giustizia, pace, bene comune e libertà che devono essere assicurati ai posteri e “a tutti gli abitanti del mondo che desiderino vivere sul suolo argentino”. Ed eccoci. Siamo qui.