BUENOS AIRES – La premiazione dei vincitori è il momento più emozionante di ogni gara. Che si tratti di un podio olimpico o di una manifestazione sportiva locale, non fa differenza. Dietro a ogni trofeo, a ogni medaglia, a ogni record personale battuto, ci sono sacrifici, lavoro duro, allenamento, concentrazione.

Così è stato anche per la MaraTana, al momento di chiamare sul palco i vincitori delle diverse categorie.

Il Console Generale Carmelo Barbera ha purtroppo aperto la premiazione con una notizia dolorosa: durante la corsa un atleta si è scompensato e, malgrado l’immediato intervento dei soccorritori per rianimarlo, non ce l’ha fatta. “In questo clima di festa, è un avvenimento che ci provoca un dolore enorme”, ha detto Barbera.

Per questo è stato rispettato un minuto di silenzio, in segno di rispetto e vicinanza.

Poi la giornata è continuata, in un clima di festa, ma al tempo stesso raccolto e rispettoso. 

Ecco l’elenco dei premiati:

Uomini/15 km

1 José Felix Sánchez
2 Leonardo Contreras
3 Néstor Cabrera

La linea del traguardo. (Foto: F. Capelli)

Donne/15 km

1 Yudit Ibáñez
2 María Cabrera
3 Eugenia Sánchez

Uomini/10 km

1 Hernán Morales
2 Brian Iván Daniel Arnedo
3 Marco Dozzi

Donne/10 km

1 Bianca Rozental
2 Florencia Allevatto
3 Delfina Olivero

La competizione prevedeva anche categorie speciali per persone con disabilità.

Disabilità visiva/uomini/15 km

1 Hernán Pereyra
2 Braian Iván Giménez
3 Victor Prestes

I vincitori hanno condiviso il podio con le loro guide, a loro volta atleti, che li assistono durante la gara, senza però interferire nelle prestazioni.

I vincitori con disabilità visiva. (Foto: F. Capelli)

Altre disabilità/uomini/15 km

1 Jorge Pelozo
2 Pablo Diego Agüero
3 Oscar Daniel Martín

Altre disabilità/donne/15 km

1 Zulema Marapode
2 Cecilia Del Carmen Romero
3 Milagros Galimberti

Il premio consiste in un trofeo e, per il primo classificato di ogni categoria, una bottiglia della Bodega Catena e buoni acquisto per scarpe e altre attrezzature sportive di Saucony.

Tra i partecipanti sono stati estratti alcuni premi, tra cui due biglietti aerei a/r per l’Italia offerti da Ita Airways e un freepass trimestrale, semestrale e annuale della catena Sport Club. “Chi corre non dovrebbe mai dimenticare l’importanza della palestra”, ha raccomandato Carolina Rossi, uscendo per un momento dal suo ruolo di presentatrice per riprendere i panni dell’allenatrice.

“Quello che avete fatto oggi non è solo correre, essere parte dell’identità italiana, ma anche un atto di solidarietà – ha affermato il Console, rivolto al pubblico –. Parte del ricavato, 10 milioni di pesos, va a sostenere la Casa de la Amistad della Comunità di San Egidio, che accoglie e accompagna le persone più fragili della società. Il primo grazie della giornata è dunque per voi, che partecipando avete permesso questo gesto di solidarietà”.

Sul palco dono saliti il referente della comunità in Argentina, Marco Gallo, e alcuni volontari del gruppo “Giovani per la pace”, che hanno presentato un appello, letto da Lara, scelta come portavoce.

I giovani di Sant’Egidio con Marco Gallo. (Foto: F. Capelli).

“L’unione di sport e solidarietà è il modello che, insieme con educazione e lavoro, contribuisce a costruire un futuro di pace – afferma il testo –. Si dice che noi giovani siamo individualisti e poco impegnati, ma sentiamo la responsabilità di comunicare ai nostri coetanei e alle altre generazioni l’importanza di rifiutare qualsiasi forma di razzismo e discriminazione, o disprezzo verso le persone e la vita”.

Il pensiero va subito ai focolai di conflitto nel mondo. Non solo la guerra tra Russia e Ucraina, Palestina e Israele: l’appello menziona anche guerre dimenticate, come quella Kivu (Congo), il terrorismo in Burkina Faso e nel Nord del Mozambico. “Tra noi risuonano le ultime parole di Papa Francesco, che chiedevano di fare tacere le armi”, continua Lara, ricordando di nuovo Bergoglio, secondo il quale, con i soldi spesi in armamenti, si potrebbe costituire un fondo mondiale per mettere fine alla povertà e per lo sviluppo dei Paesi più poveri. “Tutti possiamo essere artigiani di pace”, conclude.

“La MaraTana è celebrazione dell’identità italiana, dello sport e della solidarietà e questa è davvero la componente più importante – dichiara Carmelo Barbera a Il Globo –. Un grazie a tutti quelli che hanno aiutato, appoggiato e sono stati presenti”.