Con un provvedimento di urgenza, utilizzando un decreto-legge e motivandolo addirittura con ragioni di sicurezza nazionale, il governo restringe drasticamente il diritto iure sanguinis, limitandolo, di fatto, ai soli figli di connazionali nati in Italia.

Mentre ai nipoti di cittadini italiani nati in Italia, l’accesso alla cittadinanza italiana è precluso se i nonni sono in possesso di altra cittadinanza. Escludendo di fatto i doppi cittadini. 

Inoltre, le nuove norme impongono ostacoli burocratici insormontabili e, senza alcun preavviso, escludono dalla stretta solo coloro che abbiano già presentato domanda di cittadinanza o abbiano prenotato un appuntamento per farlo entro il 27 marzo: una data arbitraria e irraggiungibile per la stragrande maggioranza dei cittadini all’estero, ignari delle modifiche in arrivo.

Si tratta di una stretta brutale, che rompe con la tradizione giuridica italiana della doppia cittadinanza e ignora il valore affettivo, culturale e storico del legame con milioni di discendenti di italiani nel mondo. È una pagina amara per chi si sente italiano.