WASHINGTON - Rubio, durante l’udienza di conferma di cinque ore presso la Commissione per le Relazioni Estere del Senato, ha rispecchiato la retorica anti-globalista del presidente eletto Donald Trump, rispondendo alle domande della commissione che dovrà confermarlo come il prossimo segretario di Stato.

Il senatore ha concentrato gran parte del suo intervento sull’avvertimento che, senza cambiamenti rapidi e sostanziali nelle politiche, la Cina rimarrà la “più grande minaccia” alla prosperità americana nel XXI secolo.

“Se non cambiamo rotta, vivremo in un mondo in cui gran parte di ciò che è importante per noi, dalla sicurezza alla salute, dipenderà dal fatto che la Cina ce lo consenta o meno”.

Alle domade postegli sulla NATO, Rubio ha sottolineato il valore dell’alleanza, definendola “molto importante”. Tuttavia, ha condiviso la visione di Trump secondo la quale alcuni alleati europei dovrebbero contribuire maggiormente alla difesa collettiva, aggiungendo che gli Stati Uniti devono decidere se mantenere un ruolo di difesa primario o essere solo un “sostegno” contro le aggressioni.

Rubio ha anche criticato la dottrina della globalizzazione, sostenendo che “ora è un’arma usata contro di noi”. Ha esortato gli Stati Uniti a dare priorità ai loro “interessi nazionali fondamentali”.

Se confermato, Rubio sarà il primo latinoamericano a ricoprire il ruolo di massimo diplomatico della nazione. La sua nomina rappresenta una nuova fase nella carriera politica del senatore, il cui rapporto con Trump è evoluto da rivalità nelle primarie presidenziali del 2016 a una stretta alleanza.

Con il sostegno di entrambi i partiti, Rubio dovrebbe essere facilmente confermato, rappresentando una scelta vista come “responsabile” per la politica estera americana.