GENERAL CABRERA - Nel Museo Municipale di General Cabrera (Córdoba), è stata inaugurata Mare e Memoria, una mostra fotografica e culturale dedicata all’immigrazione piemontese in Argentina. Resterà aperta per tutto il mese di giugno ed è parte del progetto Un oceano di distanza, ideato da un gruppo di donne dell’associazione Famiglia Piemontese. 

La cittadina di General Cabrera è nota per aver accolto, a partire dai primi del Novecento, un intenso flusso migratorio proveniente in particolare dal Piemonte. Ancora oggi i discendenti mantengono vive molte tradizioni: dalla cucina al dialetto, fino al canto popolare. 

Oltre alle immagini, la mostra include oggetti storici, libri e una sezione interamente pensata per bambini e ragazzi, con laboratori, letture e materiali didattici sulla storia dell’immigrazione italiana.

“Amo i libri per l’infanzia e lavoro con i bambini da sempre – racconta Claudia Rizzo, una delle promotrici dell’iniziativa – Anche se non sono insegnante, volevo fare qualcosa per trasmettere le nostre radici alle nuove generazioni”. 

Rizzo, nipote di immigrati piemontesi, ha raccontato come è nato il progetto: “Durante un viaggio in Italia, in Piemonte, ho sentito una connessione profonda con quella terra. Odori, colori, sapori: c’è un legame che non si spiega, si sente. Così ho pensato: cosa posso fare per raccontarlo ai nostri figli?” 

Bambini di General Cabrera rievocano l’arrivo dei primi migranti.

Dal desiderio personale è nata una rete di donne dell’Associazione Famiglia Piemontese, molte di loro ex insegnanti, che ha dato vita a una serie di attività nelle scuole di General Cabrera, culminate, appunto, con l’allestimento della mostra.

“Abbiamo portato il progetto in tutti i livelli scolastici: dall’asilo alle scuole per adulti – dice Rizzo –. Abbiamo usato canzoni, parole, giochi, tutto per raccontare la storia dei nostri nonni”. 

La mostra è stata inaugurata con la partecipazione del coro piemontese locale e ha ricevuto il sostegno della comunità e delle istituzioni italiane e argentine. Le condizioni climatiche sono state favorevoli e la gente ha partecipato numerosa. “È stato un momento davvero speciale”, racconta Rizzo felice. 

Proprio per questo, l’organizzazione ha deciso di mantenere aperta l’esposizione per tutto il mese di giugno, offrendo visite guidate e attività a tema per le scuole e le famiglie. ​

La mostra rientra in un progetto più ampio nato nel 2023, in occasione del ventesimo anniversario del gemellaggio tra General Cabrera e San Maurizio Canavese (Torino), un paese del Piemonte con cui la comunità argentina mantiene forti legami.

“Quello fu il punto di partenza di tanti immigrati: l’anno scorso siamo stati anche in Italia, in visita alle scuole di San Maurizio – racconta Rizzo –. Abbiamo invertito i ruoli: siamo stati noi a portare il progetto lì, raccontando cosa significhi essere italiani lontano dall’Italia”. 

Il progetto Un oceano di distanza, di cui fa parte Mare e Memoria, è anche un esempio riuscito di cittadinanza attiva al femminile. “Abbiamo creato un gruppo meraviglioso, pieno di entusiasmo e competenze diverse – afferma Rizzo con orgoglio –. Io ho solo avuto l’idea iniziale, ma sono state le altre a trasformarla in qualcosa di concreto”. 

Susana Adamo, Patricia Dalsero, Cristina Birocco, Elda Bessone, Maria Gabriela Fessia e Mariana Musso sono le responsabili di questo bellissimo progetto, che prosegue con nuove iniziative sempre legate all’educazione e alla memoria storica come strumento istruttivo.