ROMA - Continuano le indagini sul caso di Margaret Spada, la ventiduenne morta a Roma durante un intervento di rinoplastica. I carabinieri del Nas, su delega della procura di Roma, sono andati negli uffici della Regione Lazio per acquisire carte e documenti relativi allo studio medico di viale Cesare Pavese, dove lo scorso 4 novembre si era recata la ragazza per sottoporsi a un intervento di rinoplastica parziale durante il quale è stata colta da malore risultatole fatale. 

I carabinieri, coordinati dal pm Erminio Amelio, che indaga per omicidio colposo, acquisiranno anche la relazione della Asl dalla quale emergerebbe che nella struttura medica la giovane non è stata sottoposta a una corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare prima dell'intervento del 118. 

Agli atti verranno inclusi anche i documenti relativi alle mancate autorizzazioni dello studio, nel quale i Nas effettueranno anche un nuovo sopralluogo per svolgere un inventario e verificare le strumentazioni di emergenza eventualmente presenti. 

Il caso della giovane è all'attenzione dell'Ordine dei medici di Roma che ha aperto un fascicolo sui due medici coinvolti nella vicenda, padre e figlio, per valutare la loro posizione sul piano disciplinare. “Faremo la nostra parte”, dichiara il presidente dell'Ordine romano, Antonio Magi, che rivolge un appello ai cittadini a “usare l'Ordine” perché è “un ente a tutela del paziente”. 

Quindi, in caso di anomalie o dubbi sull'operato di un medico, “è possibile presentare esposti, anche anonimi. Non ci sono problemi: se le motivazioni ci sono, noi interveniamo immediatamente”, assicura Magi, promettendo di fare il possibile “per salvaguardare in primis la salute dei cittadini e anche la professione, deontologicamente votata proprio a questo obiettivo”. 

Per quanto riguarda le notizie di cui si è parlato sulla stampa, in merito a una laurea acquisita all'estero, Magi spiega che “a noi i professionisti in questione risultano iscritti all'Albo e questo vuol dire che le lauree sono valide, quindi autorizzate dal ministero della Salute, seppure acquisite in Romania o in altri Paesi, altrimenti non sarebbe stato possibile iscriversi all'Ordine”.