NAPOLI - La Procura di Napoli ha iscritto l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia nel registro degli indagati per falso, truffa e falsa attribuzione di valori altrui, nell’ambito di un’indagine che punta a chiarire le modalità con cui la donna avrebbe conseguito la laurea in Economia e Management all’università telematica Pegaso.
Secondo quanto riportato da Il Mattino e la Repubblica, le indagini sono scattate a seguito di un esposto presentato dalla stessa università Pegaso alla Procura partenopea, dopo una verifica interna. Al centro dell’inchiesta, un sospetto caso di plagio relativo alla tesi di laurea della Boccia, intitolata “Il Sistema Sanitario Nazionale: luci e ombre di un’eccellenza italiana stretta dai vincoli della finanza pubblica”, che risulterebbe in gran parte identica a quella discussa nel 2019 da una studentessa della Luiss Guido Carli.
Le similitudini tra i due elaborati sarebbero emerse grazie a un software antiplagio, utilizzato dopo che il caso era stato sollevato da un servizio televisivo andato in onda il 9 settembre 2024 su Rete 4.
L’imprenditrice, laureatasi nel 2021 con il punteggio di 91/110, avrebbe inoltre presentato all’atto dell’iscrizione alla Pegaso un’autocertificazione priva di firma per ottenere il riconoscimento di alcuni esami sostenuti in precedenza presso l’università Parthenope. Secondo l’accusa, l’ateneo telematico avrebbe accolto il documento senza verificare presso la Parthenope l’effettiva veridicità delle dichiarazioni.
I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli hanno acquisito documentazione nelle sedi delle tre università coinvolte: Pegaso, Parthenope e Luiss Guido Carli. Le indagini, coordinate dalla Procura, mirano ora a chiarire eventuali responsabilità e a verificare se il titolo accademico sia stato ottenuto in violazione delle norme vigenti.