CANBERRA - Marles ha chiarito che il governo Albanese prenderà decisioni in base alle esigenze strategiche nazionali, non per soddisfare un parametro internazionale. “Siamo pronti al dialogo con gli Stati Uniti - ha dichiarato -. Ma le nostre scelte saranno guidate dall’interesse nazionale. Non si tratta di inseguire una cifra, ma di sviluppare capacità”.

Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha recentemente sollecitato l’Australia ad aumentare la spesa militare dal 2,33% previsto per il 2033 al 3,5%. Nel frattempo, il Regno Unito ha annunciato un aumento “a regime di guerra” puntando al 3%, mentre Germania e Francia affrontano pressioni per raggiungere il 5%.

Marles ha sottolineato che l’Australia è già impegnata in un investimento militare di portata storica: “Abbiamo avviato il più grande aumento della spesa per la difesa in tempo di pace della nostra storia”. Tuttavia, il Capo della Difesa, ammiraglio David Johnston, ha ammesso che una richiesta di aumento dei fondi sarà probabile nella prossima revisione biennale.

L’ex primo ministro Scott Morrison ha ribadito il proprio sostegno a un obiettivo del 3%: “Vista la trasformazione dell’ambiente di sicurezza, è una risposta necessaria”.

Il primo ministro Anthony Albanese dovrebbe incontrare il presidente statunitense Donald Trump al prossimo vertice G7 in Canada, in quello che sarà il loro primo colloquio diretto; nell’occasione si prevede che venga toccata la questione dell’innalzamento della spesa per la difesa.