SINGAPORE - Durante lo Shangri-La Dialogue di Singapore, principale vertice sulla sicurezza in Asia, Marles ha avvertito: “La decisione della Cina di modernizzare e ampliare rapidamente il proprio arsenale nucleare, anche per raggiungere la parità o superare gli Stati Uniti, è una ragione in più per rilanciare con urgenza il controllo strategico degli armamenti”.
Marles ha sottolineato i rischi derivanti dai nuovi equilibri di potere e dagli sviluppi tecnologici nel Pacifico: “Dobbiamo affrontare la possibilità, cupa e forse imminente, di una nuova ondata di proliferazione nucleare”.
Nonostante l’importanza del summit, la Cina non ha inviato il proprio ministro della Difesa per la prima volta dal 2019. Marles ha preso parte a incontri trilaterali con i suoi omologhi statunitense e giapponese, e ha avuto colloqui con il rappresentante delle Filippine.
In un incontro con il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth, è stato discusso l’aumento della spesa militare. L’Australia ha già previsto di portare la spesa per la difesa dal 2.05 al 2,33% del PIL entro il decennio. Lo sforzo non viene ritenuto sufficiente dall’amministrazione Usa, che tramite Hegseth ha chiesto al governo Albanese di portare la spesa militare al 3,5% del PIL, circa 40 miliardi di dollari all’anno. Informato della richiesta il primo ministro Anthony Albanese ha affermato che l’attuale stanziamento per la Difesa non verrà incrementato.
Marles ha poi ribadito il desiderio dell’Australia di mantenere con la Cina un rapporto “produttivo, basato sulla trasparenza e sulla comunicazione”, in particolare in ambito militare. Ha anche ricordato la recente preoccupazione per le esercitazioni militari cinesi nel Tasman Sea, che hanno causato la deviazione di 49 voli commerciali.
“Australia e Nuova Zelanda meritano un preavviso adeguato. Abbiamo monitorato ogni mossa”.