BEIRUT - Sarebbero almeno 290 gli obiettivi militari colpiti nel sud del Libano dalle incursioni israeliani nelle scorse ore, secondo quanto riportano i vertici militari di Tel Aviv.

In una situazione che sembra diventare di ora in ora sempre più preoccupante, l’Ambasciata americana in Libano ha alzato al massimo il livello d’allerta e invitato tutti i cittadini americani a lasciare il Paese, sconsigliando anche di recarsi in Giordania oltre che in Libano.

Durante la giornata di ieri, quando in Cisgiordania era notte, l’esercito israeliano ha fatto irruzione nella sede di Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania, per notificare la chiusura per 45 giorni, un intervento trasmesso in diretta dalla stessa emittente qatariota.

E in quello che appare essere orami un altro fronte di guerra aperta, sono continuati a piovere i razzi in entrambe le direzioni, su Israele e sul Libano, in uno scambio avvenuto all’indomani dell’attacco contro Beirut, durante il quale è stato ucciso il capo militare di Hezbollah, Ibrahim Aqil.

Ma non è l’unica figura di alto rango uccisa, tra gli altri ci sono i comandanti della forza d’élite Radwan, l’unità di punta di Hasan Nasrallah avrebbe perso tutti i suoi capi, che in maniera imprudente si erano riuniti tutti insieme nel seminterrato di un palazzo residenziale.

L’edificio è stato centrato da quattro missili sparati da un F36 che sarebbero penetrati sottoterra facendo crollare l’intera costruzione, come riferito dalle autorità libanesi. Il bilancio delle vittime sarebbe di almeno 37 persone, mentre 16 dispersi sarebbero ancora sotto le macerie. 

“Israele pagherà per la sua follia a Beirut”, ha solidarizzato Hamas, mentre il partito di Dio ha ammesso che nel raid sulla sua roccaforte oltre ad Aqil è stato ucciso un altro comandante di alto rango, Ahmed Wahbi, e altri 14 capi militari. L’Idf, da parte sua, ha rivendicato l’attacco pubblicando le foto e i nomi deimilitanti uccisi di Hezbollah. 

Hamas ha denunciato, nel fine settimana, un bombardamento israeliano contro la scuola al-Zeitoun, a Gaza City, provocando 21 morti, tra cui ci sarebbero 13 bambini, sei donne, un neonato e almeno 30 feriti.

L’Idf in precedenza aveva reso noto di aver colpito l’ex scuola dove si era appostato un gruppo di terroristi di Hamas che lanciava razzi contro le truppe e il territorio israeliano. 

In un’altra operazione, a Rafah, nel sud della Striscia, avrebbe perso la vita un importante ufficiale dell’intelligence di Yahya Sinwar, Muhammad Mansour.