Massimiliano Gallo da metà settembre torna a Salerno per girare la seconda stagione della serie Rai su Vincenzo Malinconico, “avvocato d’insuccesso”, che verrà trasmessa anche in Australia attraverso la piattaforma televisiva Il Globo Tv. Personaggio, quello di Malinconico, goffo e imperfetto, che l’attore spiega di amare profondamente: “Credo abbia fatto bene un po’ a tutti, nella sua imperfezione. Ormai raccontiamo un mondo che non c’è, in questa ricerca spinta della perfezione a tutti i costi. I ragazzi invece devono capire che i punti forti sono proprio i difetti”.
Figlio d’arte (il padre era Nunzio Gallo e la madre era l’attrice Bianca Maria Varriale), Massimiliano Gallo debutta a teatro all’età di 5 anni e a 10 è già protagonista di diversi telefilm per bambini girati per la Rai. Dopo aver conseguito il diploma al liceo classico si iscrive alla facoltà di Lettere moderne, sostenendo solo sette esami per poi cominciare a recitare presso la Compagnia di Carlo Croccolo, spalla di Totò al cinema e amico di famiglia che lo prepara per un esame al Piccolo Teatro di Milano passando la prima selezione, ma non la seconda.
Nel 1988 fonda, insieme al fratello Gianfranco, la “Compagnia Gallo” che vanta numerosi successi teatrali come “Francesca da Rimini” diretta da Aldo Giuffré. Nel 1997 Carlo Giuffré lo sceglie per interpretare Mario Bertolini, ruolo che fu di Peppino De Filippo, in “Non ti pago” di Eduardo De Filippo. La stagione successiva interpreta Nennillo in “Natale in casa Cupiello”, unica edizione senza Eduardo. Nel 2002 interpreta il “rosso” in “C’era una volta... Scugnizzi” di Claudio Mattone ed Enrico Vaime, vincitore del Premio E.T.I. come miglior musical italiano.
Nel 2005 debutta in televisione con “Cefalonia”. Nel 2006 con Vincenzo Salemme è “Bello di papà”. Successivamente recita in una commedia in due atti sempre di Salemme “La gente vuol ridere”. Dopo aver deciso di non fare più provini per il cinema, nel 2008 arriva la svolta quando Marco Risi lo sceglie per “Fortapàsc”, nel quale interpreta il boss Valentino Gionta. Dopo la grande visibilità ottenuta, Ferzan Ozpetek lo chiama nel 2010 per interpretare Salvatore in “Mine vaganti”.
Nel settembre 2011 esce al cinema “Mozzarella Stories” di Edoardo De Angelis e nello stesso anno recita in “La kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo. Al teatro e al cinema alterna la radio e la televisione. Incide due dischi raccolta, il primo dedicato a Titina De Filippo e il secondo a Raffaele Viviani. Nel 2015 è tra i protagonisti di “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino, con Valeria Golino vincitrice della Coppa Volpi a Venezia. L’anno seguente è il capitano della nave di “Onda su onda”, la terza regia di Rocco Papaleo.
Dal 2017 è il commissario Luigi Palma ne “I bastardi di Pizzofalcone” e dal 2019 è Pietro De Ruggeri in “Imma Tataranni-Sostituto procuratore”, entrambi serie della Rai. Nel 2022 arriva il primo ruolo da protagonista della già citata serie “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso”, dobe interpreta un legale che soltanto una cosa sa fare davvero bene: filosofeggiare.
Che giri per le strade di Salerno imbattendosi nelle sue miserie e nelle sue grandezze, si ritrovi a difendere un camorrista o assista a un tragicomico reality in un supermercato, Vincenzo ha sempre un pensiero per la testa. Generalmente, un pensiero fuori tema. Separato da Nives (Teresa Saponangelo), con due figli, Alagia (Chiara Celotto) e Alfredo (Francesco Cavallo), e grande amico della sua ex suocera Assunta (Lina Sastri), piace alle donne per la sua insicurezza ma, pur intrecciando relazioni significative, non riesce a realizzare una vita sentimentale compiuta. Almeno finché non incontra Alessandra Persiano (Denise Capezza), l’avvocatessa più corteggiata del tribunale.
“Nelle biografie in circolazione non è scritto, ma ho iniziato trentacinque anni fa col cabaret, ci esibivamo anche nelle birrerie con mio fratello Gianfranco e senz’altro questa gavetta mi è servita a farmi le ossa. I percorsi vanno visti sulla lunga durata, lì si capisce se si tratta di una stella o di una chimera”.
L’attore, incontrandoli al Giffoni Film Festival, invita i giovani a mettere in discussione, finalmente, gli adulti: “Probabilmente vi abbiamo consegnato un mondo sgangherato. Ai miei figli, Leon di 11 anni e Giulia di 21, insinuo spesso il beneficio del dubbio rispetto a ciò che dico. Ecco, contestate chi ha tutte queste certezze, ma non per diventare anarchici, quanto per far sentire che avete voce in capitolo”. Sua figlia Giulia, tra l’altro, è stata entusiasta “giffoners” per qualche anno: “Mi ha raccontato che questa è una delle esperienze più belle e formative che abbia mai vissuto. Dopo Giffoni non si torna indietro, un’idea così geniale che unisce menti e popoli. Spero non abbia mai fine, è il luogo delle opportunità”.
“Sembro sempre al primo giorno di scuola quando mi presento al lavoro. Fate come i bambini, rischiate, non restate nella vostra zona di comfort, siate curiosi di fare nuove scoperte, di cadere e rialzarvi”, dice ai “giffoners”.
Nella chiacchierata emerge la verve che lo ha fatto conoscere al grande pubblico televisivo e teatrale, apprezzata anche dai giovanissimi. La sua interpretazione di Domenico Soriano, nella “Filumena Marturano” di De Filippo, è tra i filmati più scaricati su TikTok. “Il comico ha un ruolo nobile: è un angelo che deve volare alto”, conclude Gallo.