ROMA - “L’Italia sa badare a sé stessa”. Messaggio chiaro. Diretto. Inequivocabile. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto le parole con cura, ripescandole da un suo intervento di due anni fa, a sottolineare che il memento vale sempre, al di là delle epoche, dei premier in carica e dei destinatari. Allora fu a difesa del nascente governo Meloni contro l’uscita infelice di un ministro francese. Stavolta è per rimettere in riga Elon Musk.

L’imprenditore, in procinto di entrare nella squadra di governo di Trump, ha attaccato i giudici italiani per le decisioni sui migranti. Dopo la nota del Quirinale, il magnate ha auspicato un incontro con Mattarella, ma non ha fatto sostanziali passi indietro: “Elon Musk - ha fatto dichiarare dal suo referente in Italia - esprime il suo rispetto per il Presidente della Repubblica Mattarella e la Costituzione italiana. Così come ribadito in un’amichevole conversazione avvenuta con la presidente Meloni nel pomeriggio. Tuttavia, sottolinea che la libertà di espressione è protetta dal Primo Emendamento e dalla stessa Costituzione italiana, pertanto, da cittadino continuerà a esprimere liberamente le proprie opinioni”. Prima, Musk aveva bissato con un post contro la magistratura: “Il popolo italiano vive in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere le decisioni?”.

E poi aveva fatto il tris, ritwittando un’opinionista olandese di destra, Eva Vlaardingerbroek, che aveva commentato la nota del Quirinale scrivendo: “Musk e Giorgia Meloni hanno ragione”. Un muro contro muro che in Italia ha aizzato le polemiche. Nel mirino delle opposizioni è finito prima di tutto il silenzio della premier.

“Cosa aspetta Meloni a difendere la sovranità nazionale?”, ha chiesto la segretaria Pd Elly Schlein, mettendo così nel mirino anche l’affinità politica e umana fra Meloni e Musk. Giorgia Meloni che poi è intervenuta facendo filtrare un commento da Palazzo Chigi: “Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del Presidente della Repubblica”.

Più netto il vicepremier Matteo Salvini: “Musk ha il diritto di esprimere il proprio parere sull’Italia o sulla Cina. È libero di dire quello che pensa. L’Italia non prende lezioni”, ma “ho condiviso alcuni passaggi di Musk su alcuni giudizi sulla magistratura”. Coi piedi di piombo il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari, di Fratelli d’Italia: “Giusto e doveroso che il Presidente della Repubblica, vertice della magistratura e garante della Costituzione, faccia sentire la sua voce. L’Italia sa badare a sé stessa. Non ci servono ingerenze straniere di altri governi, di ong, di grandi media”. A supporto e sostegno della presa di posizione del Capo dello Stato, anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli: “Il Presidente della Repubblica ha detto cose sagge, in linea con la logica democratica e della sovranità di ogni singolo Paese”.

Mentre il ministro leghista dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha provato a disinnescare: “Sarebbe un caso politico se Musk fosse già un soggetto politico...”. Dichiarazioni che, tuttavia, non hanno spento il fuoco delle polemiche. Musk “si intromette nelle questioni dell’Italia senza che nessuno al governo pensi di rispondergli”, ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia. E il presidente del M5s, Giuseppe Conte ci mette il carico: “Elon Musk non conosce neppure l’Abc dei sistemi parlamentari democratici. A lui chi lo ha eletto?”.

L’intervento di Mattarella è stato un punto fermo contro le ingerenze straniere: “L’Italia è un grande Paese democratico e, devo ribadire con le parole adoperate in altra occasione (il 7 ottobre 2022), ‘sa badare a sé stesso nel rispetto della sua Costituzione’. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”.

Quel 7 ottobre 2022, il Presidente della Repubblica si rivolse alla ministra francese Laurence Boone che, dopo la vittoria di Meloni, aveva dichiarato: “Lavoreremo con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà”. Due anni prima, nel mirino c’era stata la presidente della Bce Christine Lagarde, che era apparsa fredda di fronte alle esigenze economiche di un’Italia alle prese con il covid. L’Italia - si fece sentire Mattarella - si attende “iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”.