ROMA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato cinque decreti di grazia, ai sensi dell’articolo 87, comma 11, della Costituzione, dopo il parere favorevole espresso dal ministro della Giustizia al termine della prevista istruttoria.
I provvedimenti riguardano cinque persone condannate per reati diversi e prevedono, a seconda dei casi, l’estinzione totale o parziale della pena detentiva o di quella pecuniaria residua.
La grazia parziale è stata concessa a Hamad Abdelkarim, nato nel 1995, condannato a 30 anni di reclusione per concorso in omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione per fatti avvenuti nel 2015.
Il capo dello Stato ha tenuto conto della giovane età al momento dei fatti, del lungo periodo di detenzione già scontato, del percorso di recupero riconosciuto dal magistrato di sorveglianza e del contesto particolarmente complesso in cui maturò il reato. La stessa Corte d’appello di Messina aveva sottolineato come, per ridurre lo scarto tra pena legale e dimensione morale della colpevolezza, l’unico strumento possibile fosse proprio la grazia.
È stata invece concessa la grazia totale a Bardhyl Zeneli, nato nel 1962, condannato a un anno e sei mesi per evasione dagli arresti domiciliari. Secondo i pareri favorevoli del magistrato di sorveglianza e del procuratore generale, il fatto contestato - l’allontanamento dall’abitazione - non integrava la fattispecie di evasione e dunque non costituiva reato.
Grazia totale anche per Franco Cioni, nato nel 1948, condannato a sei anni, quattro mesi e venti giorni per l’omicidio volontario della moglie, affetta da una malattia in fase terminale, commesso nell’aprile 2021. La pena residua, pari a cinque anni e sei mesi, è stata estinta tenendo conto delle condizioni di salute del condannato, dei pareri favorevoli delle autorità giudiziarie, del perdono espresso dalla sorella della vittima e del particolare contesto umano e familiare in cui avvenne il fatto.
Per Alessandro Ciappei, nato nel 1974, condannato a dieci mesi per truffa commessa nel 2014, la grazia ha riguardato la pena residua di nove mesi e tre giorni. La decisione si fonda sulla modesta gravità del fatto, sull’occasionalità della condotta, sul tempo trascorso e sulla situazione personale del condannato, che vive e lavora all’estero.
Infine, Gabriele Spezzuti, nato nel 1968, già detenuto fino al 2014 per reati in materia di stupefacenti commessi nel 2005, ha ottenuto la grazia per la pena pecuniaria residua di 80mila euro su una multa complessiva di 90mila euro. Il provvedimento tiene conto dell’avvenuta espiazione della pena detentiva, del lungo tempo trascorso senza ulteriori reati e delle difficili condizioni di vita.
Secondo i dati pubblicati sul sito del Quirinale, nel corso del secondo e attuale mandato, Sergio Mattarella ha concesso 27 grazie su 1.507 pratiche esaminate. Le richieste rigettate sono state 1.020, mentre 220 sono state archiviate o poste agli atti e 240 archiviate per palese carenza dei presupposti.
In molti casi, spiega la Presidenza della Repubblica, le domande sono state respinte perché le esigenze di clemenza risultavano già tutelate da misure alternative o da altri strumenti previsti dall’ordinamento.