ROMA - Alla Camera dei deputati si è svolta la cerimonia di celebrazione del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. 

“Lo Stato, le forze politiche e sociali, hanno saputo reagire, nonostante lo smarrimento iniziale, con coraggio e decisione alla sfida dei terrorismi. Una guerra che è stata vinta, è bene sottolinearlo, qui e ovunque, combattendo sempre sul terreno della legalità costituzionale, senza mai cedere alle sirene di chi proponeva soluzioni drastiche, da regime autoritario. Affidandosi al diritto e all’amministrazione della giustizia per proteggere la nostra comunità. Rifiutando di porsi al di fuori della natura democratica della nostra Repubblica”, ha detto il presidente Mattarella. 

“La democrazia della nostra Repubblica - ha ribadito il capo dello Stato - si nutre di tolleranza, di pazienza, di confronto, di rispetto. È una strada che a taluno appare lunga e faticosa ma è l’unica di progresso della convivenza. L’unica capace di ottenere e mantenere nel tempo pace, serenità, benessere, diritti a tutti i cittadini’’. “È questo - ha concluso Mattarella - l’insegnamento che ci proviene dalle tante, troppe vittime del terrorismo e dell’eversione. Intorno alla loro memoria ci stringiamo commossi per ribadire con determinazione: mai più violenza politica, mai più stragi’’. Prima di recarsi a Montecitorio, Mattarella ha deposto una corona sotto la lapide in memoria di Aldo Moro in occasione del 47° anniversario dall’uccisione. Fu infatti il 9 maggio del 1978 che il corpo dell’Onorevole fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani a Roma.

“Ricordiamo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse che hanno segnato la storia recente d’Italia accomunate da un tragico destino: persero la vita per mano di due delle forze oscure, le Brigate rosse e Cosa nostra, che hanno insanguinato la nostra nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”, ha scritto sui social la presidente del Consiglio, Meloni. 

“Moro, uomo delle istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli ‘anni di piombo’ che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti istituzionali, cittadini, giovani di diverse idee politiche. Nel Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità”, ha scritto ancora la Premier.