HOBART – La Clean Energy Finance Corporation (CEFC), la banca verde del governo federale, ha approvato il più grande investimento della sua storia, un prestito da 3,8 miliardi di dollari per la costruzione di Marinus Link, il cavo energetico sottomarino che collegherà la Tasmania alla terraferma. Il cavo, della lunghezza di 345 chilometri, sarà una delle infrastrutture energetiche più importanti della nazione, destinata a sostenere la fine della dipendenza dal carbone e a favorire l’espansione delle fonti rinnovabili.

Il ministro federale dell’Energia, Chris Bowen, ha definito l’iniziativa “una delle opere energetiche più importanti della storia della nostra nazione”. E ha aggiunto: “Marinus Link sta passando dai progetti sulla carta ai lavori di costruzione veri e propri”.

Il progetto da 5 miliardi di dollari, sviluppato congiuntamente dal governo federale, da quello del Victoria e da quello della Tasmania, prevede la posa di un cavo sotterraneo e sottomarino per il trasporto di energia elettrica e di dati digitali attraverso lo Stretto di Bass, sepolto nei fondali marini, fino a raggiungere Waratah Bay, nella regione di South Gippsland, per poi proseguire fino alla Latrobe Valley.

Sarà il secondo collegamento ad alta tensione tra la Tasmania e il Victoria, ma con una capacità tripla rispetto al precedente BassLink.
La prima fase del progetto, con una capacità di 750 megawatt – sufficiente ad alimentare circa 750.000 abitazioni – inizierà nel 2026 e dovrebbe essere completata entro il 2030.

La Tasmania produce già gran parte della sua energia da fonti idroelettriche, sfruttando le dighe che rilasciano acqua a valle per alimentare turbine. Marinus Link servirà a trasferire questa energia pulita e a basso costo verso gli Stati sud-orientali, dove la domanda è più alta e dove le centrali a carbone sono destinate a chiudere nei prossimi anni.

Il nuovo collegamento sarà particolarmente strategico nelle ore serali, quando la produzione solare cala e la rete deve far fronte a picchi di domanda che oggi provocano forti oscillazioni dei prezzi all’ingrosso. Inoltre, Marinus Link potrà funzionare in entrambe le direzioni, consentendo agli utenti industriali dell’isola di accedere a energia eolica e solare proveniente dalla terraferma.

L’Australia sta vivendo una delle transizioni energetiche più rapide al mondo: oltre metà della flotta di centrali a carbone lungo la costa orientale chiuderà entro dieci anni. Tuttavia, la carenza di linee elettriche ad alta tensione per collegare i grandi impianti rinnovabili alle città rappresenta uno dei principali ostacoli. Progetti come Marinus sono quindi considerati vitali per rendere la rete più resiliente e preparata a un futuro senza fonti d’energia fossili.

Il prestito federale coprirà circa l’80% del costo stimato della prima fase. Il resto sarà finanziato da apporti di capitale: il Commonwealth deterrà il 49% del progetto, lo Stato del Victoria il 33% e la Tasmania il 17%.

Il costo sarà ripartito tra i consumatori che ne beneficeranno, con un impatto diretto sulle bollette in Tasmania e Victoria. Nonostante i rincari iniziali, la CEFC ha sottolineato che l’accesso a finanziamenti agevolati consentirà risparmi per 900 milioni di dollari nei primi cinque anni e ridurrà del 45% i costi legati alla trasmissione dell’energia. 

Secondo le stime dei governi, il progetto consentirà un taglio medio tra 25 e 36 dollari l’anno dell’importo delle bollette per le famiglie.
L’annuncio è stato accolto positivamente dal mondo imprenditoriale e dagli operatori dell’energia pulita. Michael Bailey, amministratore delegato della Tasmanian Chamber of Commerce and Industry, ha sottolineato l’impatto positivo sulla filiera locale: “I costi dell’energia sono un problema centrale per i nostri membri. Il pacchetto di finanziamento del progetto, basato sul debito agevolato della CEFC e su capitale a basso rendimento dei tre governi azionisti, è strutturato per ridurre i costi rispetto a forme alternative di finanziamento”.

Il ministro dell’Energia e delle Rinnovabili della Tasmania, Nick Duigan, ha evidenziato il beneficio diretto per i consumatori: “Il finanziamento della CEFC, ovviamente, garantisce un costo molto più basso per gli utenti rispetto a quanto sarebbe stato se i fondi necessari fossero stati reperiti sul mercato. Quindi sono davvero lieto di vedere realizzato questo traguardo importante”.

Non mancano però le voci critiche. Il leader laburista della Tasmania, Josh Willie, ha sollevato dubbi sulla gestione del processo: “L’investimento per il Marinus Link è positivo, ma l’iter per raggoiungere questo risultato è stato molto carente, dato che è rimasto avvolto nel segreto. Vorrei che il premier Rockliff fosse più onesto e trasparente con i cittadini dello Stato in questo percorso”.