VIBO VALENZIA - Vibo Valenzia, Reggio Calabria, Roma, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila, Perugia, Spoleto e Civitavecchia. Sono queste le città nelle quali si è svolto alla fine della scorsa settimana l’ennesimo maxi-blitz contro le cosche di ‘ndrangheta che imperversavano su tutto il territorio nazionale e che ha portato all’arresto di 56 persone oltre al sequestro di beni per oltre 250 milioni di euro.

Tra i soggetti coinvolti e colpiti da misure cautelari, anche l’ex assessore regionale calabrese e imprenditore Francescantonio Stillitani, di 70 anni, e il fratello Emanuele, di 68, oltre due a due funzionari della Prefettura di Vibo Valentia, Rocco Gramuglia, di 54 anni, e Michele Larobina, di 65, già coinvolto nell’indagine “Rinascita-Scott”.

Per questi ultimi due in particolare tra i reati contestati c’è anche quello di rivelazione di segreto di ufficio, ma sono molti e pesantissimi i reati dei quali i personaggi convolti nell’operazione, condotta dalla Polizia di Stato in tutta Italia, sono accusati e vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso, al concorso esterno in associazione mafiosa, fino all’estorsione, al porto e detenzione illegale di armi, al sequestro di persona, al trasferimento fraudolento di valori, all’illecita concorrenza con violenza e minaccia e al traffico di influenze illecite, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, nonché corruzione e associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole, aggravate dalla transnazionalità e dall’agevolazione mafiosa.

“La poderosa operazione di Polizia giudiziaria ha consentito di smantellare un’agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al ‘crimine’ di ‘ndrangheta vibonese, da almeno quattro anni costantemente impegnata nella massiva consumazione di diversi delitti”, ha spiegato il direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina. “Colpisce”, ha continuato il Prefetto, anche “la totale assenza di denunce all’Autorità Giudiziaria, a fronte della consistente attività estorsiva consumata dalla struttura mafiosa, nei confronti di numerosissime imprese locali”, in particolare nel contesto dell’attività turistica di Tropea,  con il “conseguente inquinamento dell’economia locale, finendo cosi con il condizionare la libertà economica e commerciale dell’intero tessuto sociale del litorale e delle aree prossime a Tropea”.

Il maxi-blitz è arrivato a soli quattro giorni dall’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia di Milano contro la struttura territoriale di ‘ndrangheta  della locale di Rho, in provincia di Milano, già oggetto dell’indagine “Infinito” e che ha portato all’arresto di altre 49 persone.