GINEVRA - Trentadue anni dopo aver iniziato a lavorare in Russia, l’Ong Medici senza frontiere (Msf) ha dovuto chiudere le sue attività nel Paese. Lo ha annunciato la stessa Ong dopo che il mese scorso ha ricevuto una lettera dal ministero della Giustizia russo, che comunicava la decisione di ritirare l’ufficio affiliato di Msf in Russia dal registro degli uffici affiliati e rappresentativi delle Ong straniere. 

“È con il cuore pesante che dobbiamo chiudere le nostre attività in Russia”, afferma il responsabile dei programmi Msf nel Paese, Yashovardhan. Msf è presente in Russia dal 1992. “Per oltre 30 anni, abbiamo implementato con successo decine di programmi, che spaziano dall’assistenza ai senzatetto alla risposta alle emergenze fino al lavoro di collaborazione con il ministero della Salute su un trattamento innovativo della tubercolosi”, si legge nel comunicato. 

L’organizzazione rileva che nel corso degli anni ha lavorato in varie regioni del Paese, tra cui Mosca, San Pietroburgo, la regione di Kemerovo, la Cecenia, l’Inguscezia, il Daghestan e, più recentemente, nelle regioni di Arkhangelsk e Ivanovo, nonché’ nel Sud del Paese, nelle regioni confinanti con l’Ucraina di Belgorod e Rostov sul Don. 

“Siamo molto dispiaciuti di concludere i nostri programmi nel paese, poiché molte persone bisognose di assistenza medica e umanitaria saranno ora lasciate senza il supporto che avremmo potuto fornire loro. Msf vorrebbe continuare a lavorare in Russia, se e quando possibile”, ha dichiarato Norman Sitali, altro responsabile della Ong nel Paese.