ROMA - Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica Francesco Milleri e l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio sono indagati dalla Procura di Milano per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza.
L’inchiesta riguarda un presunto accordo non dichiarato, legato all’offerta pubblica di scambio che ha portato Mps ad acquisire la maggioranza di Mediobanca, e coinvolge anche il Gruppo Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, iscritti nel registro degli indagati ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Secondo le indagini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, coordinate dall’aggiunto Roberto Pellicano e dai pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi, i tre indagati avrebbero agito in modo concordato e senza comunicarlo al mercato, pianificando tra gennaio e ottobre la scalata a Mediobanca. Da qui le ipotesi di manipolazione del mercato e di ostacolo all’attività di Consob e Bce.
Le iscrizioni nel registro degli indagati risalgono già ai mesi scorsi, quando erano emerse le prime informazioni sull’operazione Mps-Mediobanca, con possibili ricadute anche su Generali.
Tra gli elementi emersi c’è l’esame dell’operazione di novembre 2024 condotta con la procedura dell’Accelerated Book Building tramite Banca Akros, con cui il ministero dell’Economia ha venduto il 15% delle azioni Mps alla stessa Delfin, al Gruppo Caltagirone, a Banco Bpm e ad Anima.
La banca senese comunica di aver ricevuto un decreto di perquisizione e la notifica di un avviso di garanzia per Lovaglio. “Le ipotesi di reato indicate riguardano l’ostacolo alle funzioni di vigilanza e la manipolazione di mercato” si legge nella nota, in cui Mps afferma di essere “confidente di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato” e conferma “piena collaborazione” con le autorità.
Le notizie sull’indagine pesano immediatamente a Piazza Affari: il titolo Mps cede il 5,3% e scende a 8,26 euro, mentre Mediobanca arretra del 2,9% a 16,58 euro.