MELBOURNE – Mentre andiamo in stampa non c’è notizia di particolari criticità, nonostante la presenza di qualche centinaia di manifestanti, divisi in gruppi minori, sia stata ancora segnalata nella zona del CBD in mattinata e attorno allo Shrine of Remembrance su St.Kilda Rd nel pomeriggio. Sei arresti sono stati effettuati intanto durante la mattina dalla polizia, schierata in forze per l’intera giornata in tutto il centro cittadino e in particolare a difesa della sede del sindacato CFMEU (Construction, Forestry, Maritime, Mining and Energy Union) ad Elizabeth Street.

È stata proprio la sede del sindacato ad essere stata infatti presa come bersaglio già da lunedì, in seguito alla decisione del governo di rendere obbligatoria la vaccinazione con almeno una dose per tutti i lavoratori delle costruzioni entro il 24 settembre. Lunedì una folla si è radunata davanti all’entrata e la protesta ha assunto subito toni piuttosto accesi, che si sono trasformati presto in veri e propri atti di violenza quando il segretario del sindacato, John Sekta, ha provato a parlare ai manifestanti, che invece lo hanno accolto con urla e lanci di oggetti, tentando anche di forzare l’entrata del sindacato. L’accusa lanciata ai rappresentanti del settore delle costruzioni è quella di non essersi opposti alla decisione del governo con sufficiente determinazione e il segretario stesso è additato per aver avallato le scelte del premier riguardo ai vincoli posti ai siti di costruzione. In realtà le posizioni di Sekta e del CFMEU sulle restrizioni, le vaccinazioni e i limiti imposti ai luoghi di lavoro sono molto più sfumate, anzi, secondo molti dei membri che hanno rilasciato dichiarazioni anonime in questi giorni, sono state piuttosto confuse. Fatto sta che tra i manifestanti erano presenti probabilmente anche membri del sindacato non allineati, oltre a lavoratori autonomi e persone contrarie ai lockdown, ai vaccini anti covid e a qualsiasi tipo di restrizione messa in campo in questi mesi dal governo Andrews. Tra questi anche appartenenti a gruppi di ultra destra, che negli ultimi tempi hanno fomentato il malcontento nei confronti delle restrizioni e delle vaccinazioni e hanno preso parte attiva alle proteste anti-lockdown. 

Dopo le violente manifestazioni di lunedì, che hanno richiesto l’intervento in forze della polizia, scene anche peggiori si sono verificate il giorno seguente, con una folla di oltre 2mila persone che nuovamente ha preso di mira la sede del CFMEU. Stavolta però la polizia è intervenuta con ancora maggiore decisione, usando anche fumogeni e proiettili di gomma e spingendo i manifestanti a lasciare la zona. Il corteo di protesta non si è però disperso ma si è spinto verso il Parlamento, sempre seguito da vicino dalle forze dell’ordine. La massa di persone in movimento è tuttavia riuscita a sfondare il cordone di sicurezza della polizia attorno alla protesta e a raggiungere il West Gate Bridge, paralizzando il traffico e spaventando con atteggiamenti violenti e aggressivi le persone intrappolate nelle proprie macchine. Un comportamento che il capo della polizia Shane Patton ha definito da “codardi” e che è stato fortemente stigmatizzato anche dallo stesso premier Daniel Andrews, che in un comunicato ha detto che non ci sono scuse per il terribile comportamento visto in città negli ultimi due giorni”. Alla fine della giornata la polizia ha effettuato 62 arresti e in seguito a quanto accaduto e i crescenti numeri di contagio nel settore, il governo ha deciso di stringere ancora di più le regole per i siti di costruzione, vietando qualsiasi attività per le prossime due settimane.

Una decisione che supera quella presa lunedì sull’obbligo vaccinale per chi lavora sui siti di costruzione e che è stata presa, spiegano dal governo e dalle autorità sanitarie, dopo che 337 casi sugli oltre 6mila attivi in Victoria sono stati ricondotti proprio a lavoratori impiegati nei siti di costruzione. 

Ieri intanto, l’obbligatorietà del vaccino è stata estesa anche agli insegnanti, che avranno tempo di immunizzarsi con entrambe le dosi entro la fine di novembre. Il tutto mentre  la situazione epidemica non migliora, con altri 628 nuovi casi registrati martedì e ben tre vittime, nonostante la popolazione vaccinata con almeno una dose sia oltre il 74% e con due dosi il 45%.