ANCONA - A dieci giorni dal voto, la campagna elettorale nelle Marche entra nel vivo con il centrodestra e il centrosinistra mobilitati a sostegno dei rispettivi candidati.  

Giorgia Meloni è andata ad Ancona insieme agli alleati di governo per sostenere il governatore uscente Francesco Acquaroli, che punta alla riconferma alle regionali del 28 e 29 settembre. Dall’altra parte, Elly Schlein ha scelto Pesaro per lanciare la candidatura del sindaco Matteo Ricci, alla guida del campo largo. 

Il fronte progressista si presenta unito, anche se i sondaggi restano in salita. Proprio la candidatura di Ricci è stata un banco di prova: dopo i dubbi legati all’inchiesta “Affidopoli” – che ha riguardato presunti affidamenti pilotati nell’amministrazione comunale di Pesaro – l’interrogatorio con i magistrati ha chiarito la sua posizione, senza contestazioni a suo carico. Quel passaggio ha convinto Giuseppe Conte a confermare il sostegno del M5s, superando le iniziali resistenze e rinsaldando l’alleanza tra Pd e M5s. 

Sul piano politico, il centrosinistra insiste sul salario minimo, cavallo di battaglia rilanciato da Schlein: “La batteremo alle prossime elezioni e la prima cosa che faremo sarà il salario minimo perché sotto i 9 euro è sfruttamento”. Al centrodestra, che considera la misura “stalinista”, replica ricordando che “in Germania lo ha approvato la Merkel, che è nel loro stesso partito europeo”. 

Il centrodestra invece fa leva sulla solidità della propria coalizione e sulla continuità di governo. Meloni ha rivendicato i risultati ottenuti e ammonito gli avversari: “Il centrosinistra è unito solo per mandarmi a casa. Noi governiamo insieme per dare all’Italia un futuro e una speranza”, ha dichiarato. 

Anche la politica estera ha trovato spazio nei comizi marchigiani. Meloni ha definito “sproporzionata” la reazione di Israele a Gaza, mentre Antonio Tajani ha sottolineato che l’Italia “difende il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato”. 

Il ministro degli Esteri ha inoltre dichiarato: “noi non c’entriamo niente con il genocidio e quello che sta succedendo a Gaza”. Forse un implicito riconoscimento della legittimità delle accuse mosse a Israele da sempre più Paesi e organizzazioni internazionali, ultima in ordine di tempo una Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite. 

Anche Schlein, dal palco di Pesaro, si è espressa sul tema, chiedendo di “fermare i crimini di Netanyahu” ed esprimendo “pieno sostegno alla Global Sumud Flotilla”, iniziativa che mira a fornire aiuti umanitari e a rompere il blocco imposto su Gaza.