ROMA - “La ZES unica sostituisce le precedenti otto ZES limitate alle aree retroportuali che non hanno funzionato come avrebbero dovuto e, grazie ad un serio confronto con la Commissione europea, estende i benefici della zona economica speciale all’intero territorio di tutte le Regioni del nostro Mezzogiorno. Tutti i territori del Sud potranno in questo modo godere delle stesse opportunità di crescita e sviluppo: semplificazioni amministrative, benefici fiscali e un quadro coordinato di interventi e investimenti”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla riunione di adozione del Piano strategico ZES Unica. 

“Oggi adottiamo un provvedimento fondamentale per l’Italia e che contribuirà a disegnare la politica di sviluppo del Sud per i prossimi tre anni, ovvero il Piano strategico per la Zona economica speciale unica del Mezzogiorno”, ha spiegato.  

“Il Piano che adottiamo oggi definisce le scelte strategiche di fondo e ci consentirà di valorizzare i punti di forza del Mezzogiorno, e dei diversi territori che lo compongono. Questo Piano intende valorizzare la vocazione del Sud, e dell'Italia nel suo complesso, ad essere polo produttivo di rilevanza globale, con una specifica attenzione alla frontiera tecnologica. Il Piano analizza il tessuto economico, sociale e produttivo del Sud e individua nove filiere strategiche e tre tecnologie prioritarie da promuovere: il digitale, il cleantech e il biotech”, ha sottolineato Meloni.  

“La ZES unica fa parte di una strategia più ampia, portata avanti dal governo per rilanciare lo sviluppo del Sud e della Nazione nel complesso e disegnare un percorso di crescita di lungo periodo”, ha rimarcato la premier.  

Meloni ha ricordato che “in questi mesi abbiamo adottato altre due importanti riforme che ci hanno consentito di raggiungere progressi significativi nell'impiego dei fondi europei della coesione e del PNRR. La prima riforma è quella con la quale abbiamo perfezionato la revisione del PNRR, che ha aggiornato il Piano al nuovo e mutato contesto internazionale e sui cui siamo considerati la Nazione più efficace, introducendo un pacchetto essenziale di norme per accelerare l'attuazione del PNRR, e il raggiungimento dei suoi obiettivi, che sono obiettivi di modernizzazione del Paese e del suo tessuto produttivo”.  

“La seconda è la riforma delle politiche di coesione che fa parte di un'azione più ampia per ridurre i divari territoriali e costruire un’Italia più forte e competitiva, a partire dal Sud. Un pacchetto di misure che contribuiranno a consolidare e rafforzare l'economia del Mezzogiorno”, conclude la premier.