RIYAD - Rafforzare la cooperazione, dalla Difesa ad altri settori strategici: si inquadra in questa strategia la missione di Giorgia Meloni in Arabia Saudita, dove domani, 25 gennaio, salirà a bordo dell’Amerigo Vespucci.
Lo storico veliero della Marina è impegnato in un tour mondiale, e domenica attraccherá ad Al’-Ula, città patrimonio dell’Unesco, dove sarà visitato dal principe Mohammed bin Salman, prima di spostarsi lunedì in Bahrein per un’altra breve visita ufficiale.
Gli archivi ricordano che nel 2011, da ministro del governo Berlusconi, Meloni aderì alla mobilitazione per una donna saudita arrestata per aver pubblicato su Youtube un video che la ritraeva al volante. E anche quando sedeva all’opposizione, ha usato spesso parole dure nei confronti del Paese arabo, per esempio commentando l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi.
Da capo del governo, ha scelto di impostare relazioni pragmatiche. Appena insediata a Palazzo Chigi, ringraziando re Salman e l’erede al trono per gli auguri, manifestò l’interesse alla “cooperazione in materia di sicurezza energetica, investimenti e diritti umani”.
Ad Al’-Ula volerà anche una delegazione di imprenditori italiani, nonché manager di società partecipate, e saranno firmate alcune intese.
Ci sarà anche Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, che un anno fa ha siglato un memorandum di intesa con l’Arabia Saudita per opportunità di collaborazione nell’aerospazio e difesa, e si accinge a definire un accordo in materia di elicotteri.
Sullo sfondo c’è anche il concreto interesse dei sauditi a entrare a far parte del Gcap, il programma di Italia, Gran Bretagna e Giappone per la creazione di un nuovo caccia da combattimento, un avvicinamento su cui si starebbero facendo passi avanti.
Per Roma, Riad è un attore strategico nello scacchiere mediorientale, e tra i due Paesi è condivisa la necessità di lavorare alla soluzione dei due popoli e due Stati per il conflitto israelo-palestinese e lo sforzo per garantire libera navigazione del Mar Rosso, insidiata dagli Houthi.
Bin Salman, con la sua Vision 2030, punta a una diversificazione dell’economia saudita oltre il petrolio, e l’Italia vuole porsi come partner privilegiato in questo percorso. Anche in questo senso, ad esempio, vanno il memorandum siglato nel 2023 tra i due governi per la promozione degli investimenti e quello di una decina di giorni fa per rafforzare la cooperazione su transizione e sicurezza energetica.