ROMA - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista al Financial Times, bolla come insensate le critiche di ambiguità che l’opposizione italiana le continua a rinfacciare rispetto alle tensioni nelle relazioni transatlantiche.
L’opinione secondo cui l’Italia dovrà prima o poi scegliere da che parte stare, tra gli Stati Uniti di Trump e l’Europa, è “infantile” e “superficiale”, dice Meloni, e non solo gli Stati Uniti sono il primo alleato dell’Italia, ma “Trump è un leader repubblicano e sicuramente io sono più vicina a lui che a tanti altri”.
Secondo Meloni, le reazioni di alcuni leader europei sono state spesso “un po’ troppo politiche”, e secondo lei su questi argomenti bisogna “mantenere la calma, ragionare a sangue freddo e lavorare per trovare una buona soluzione comune”.
A ogni modo l’Italia può avere buoni rapporti con Stati Uniti e se c’è qualcosa che può fare per evitare uno scontro con l’Europa e per costruire ponti, “lo farò, ed è nell’interesse degli europei”, dichiara.
Anche l’approccio aggressivo di Trump sull’aumento delle spese per la difesa europea può diventare, secondo la presidente del Consiglio, uno stimolo affinché il continente si assuma la responsabilità della propria sicurezza. “Mi piace dire che la crisi nasconde sempre un’opportunità”, afferma lasciando intendere che l’Italia rispetterà gli impegni presi.
Sul sostegno all’Ucraina la premier continua a mantenere un profilo discreto. Vuole una pace giusta per Kiev, ma si mostra scettica sulla “forza di rassicurazione” proposta da Francia e Regno Unito.
“Dobbiamo stare attenti. Può essere vista più come una minaccia”, afferma Meloni, che sostiene invece l’estensione all’Ucraina della clausola di mutua difesa prevista dall’articolo 5 della Nato, senza effettivamente ammettere Kiev nell’Alleanza.