ROMA - All’esclusione dall’incontro a Tirana dei “volenterosi”, Giorgia Meloni “risponde” accogliendo a Palazzo Chigi il vicepresidente americano J.D. Vance e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, con una foto che certifica, almeno mediaticamente, quel ruolo di “pontiera” tra le due sponde dell’Atlantico che era il suo obiettivo fin dall’insediamento di Donald Trump. 

Nel salottino adiacente al suo studio, sullo sfondo le bandiere degli Usa, dell’Italia e dell’Unione Europea, per la prima volta i due contendenti della partita sui dazi si incontrano faccia a faccia – per oltre un’ora – e la premier non nasconde la soddisfazione.  

“Quando un mese fa ero stata ospite di Donald Trump alla Casa Bianca avevo proposto un incontro tra Unione Europea e Usa”, ricorda, ringraziando Vance e von der Leyen “per aver offerto questa occasione”.  

Meloni ammette che tra Unione Europea e Usa ci sono “molte questioni da discutere, dei problemi che vanno superati”, ma si dice comunque convinta che le relazioni tra Ue e Usa siano “fondamentali nell’ambito di un Occidente che vuole mantenere la sua unità, la sua forza, essere ancora in grado di disegnare la rotta” e “spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio”.  

Per quanto riguarda in particolare la questione dei dazi, la premier si prende cura di chiarire che la competenza in Europa è della Commissione, “il ruolo dell’Italia è legato alla necessità e alla voglia di favorire il dialogo”, che deve essere “franco e aperto” ma senza mai dimenticare “quanto siamo importanti gli uni per gli altri”. 

Da Vance, che la definisce “una buona amica”, la premier incassa il riconoscimento di un ruolo, in quanto si sarebbe offerta di “essere un costruttore di ponti tra l’Europa e gli Stati Uniti, e naturalmente il presidente Trump e io siamo entusiasti di accettare”. 

L’incontro non sarà sicuramente decisivo e Vance - accompagnato dal segretario di Stato Marco Rubio - lo chiarisce nel suo intervento: “Ritengo l’Europa un alleato importante degli Stati Uniti, auspico che questo sia l’inizio di negoziati commerciali di lungo termine, per vantaggi commerciali a lungo termine tra Usa e Ue”. 

Più cauta Ursula von der Leyen, consapevole che i negoziati, fino a ora, non hanno prodotto risultati concreti significativi.  

Con gli Usa, sottolinea, “abbiamo una relazione speciale e molto stretta, in particolare abbiamo la più ampia relazione commerciale al mondo con oltre 1,5 trilioni di dollari l’anno”.  

La presidente della Commissione mette sul tavolo anche la guerra in Ucraina e la questione delle spese per la difesa, a poco più di un mese dal summit Nato in programma all’Aja dal 24 al 26 giugno.  

“So che gli Stati membri europei devono aumentare gli investimenti nella difesa. Per questo, come Commissione, abbiamo autorizzato l’utilizzo di 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni per gli investimenti nella difesa”, sottolinea. 

Al termine della riunione, su X, Meloni si rallegra per un confronto considerato “costruttivo”, e che segna un “passo in avanti per l’unità dell’Occidente”. L’Italia, assicura, “intende fare la sua parte per rilanciare il dialogo tra Unione Europea e Stati Uniti”.