ROMA - Era partita per il Canada con la speranza di favorire il dialogo, ma Giorgia Meloni torna in Italia con la crisi tra Iran e Israele che rischia di degenerare ulteriormente.
Al termine della due giorni del G7 a Kananaskis, la premier ha espresso evidente preoccupazione per l’escalation, pur mantenendo la convinzione che “uno scenario diverso, basato sulla negoziazione, sia possibile”, e ha sottolineato come “questo sia il momento giusto per spingere con decisione verso un cessate il fuoco a Gaza”, un appello che è stato incluso nella dichiarazione finale del summit.
Il bilancio della partecipazione è stato sintetizzato in una conferenza stampa di pochi minuti, con Meloni che ha evitato di commentare le espressioni contrariate immortalate in foto mentre ascoltava Emmanuel Macron al tavolo dei leader, immagini che hanno fatto il giro del mondo.
L’obiettivo condiviso al G7 è “impedire che Teheran diventi una potenza nucleare”, ha spiegato, perché ciò rappresenterebbe “una minaccia non solo per Israele ma per l’intera comunità internazionale”. Il quadro ideale sarebbe un cambio di regime guidato “dal popolo oppresso”, ma “bisogna fare il pane con la farina che si ha”, ha aggiunto, riferendosi al monito di Macron contro un rovesciamento forzato.
Alla domanda se l’Italia metterà a disposizione le sue basi per un eventuale coinvolgimento statunitense nel conflitto, Meloni ha risposto: “Non posso rispondere ora. Quando sarà il momento convocheremo le persone competenti e prenderemo le decisioni necessarie”.
La premier è consapevole delle mosse di Donald Trump, di cui ha parlato anche durante un colloquio informale su una panchina di legno a Kananaskis. Sull’idea dell’ex presidente Usa di affidare a Putin il ruolo di mediatore, Meloni ha detto chiaramente: “Affidare a una nazione impegnata in un conflitto la mediazione su un altro non è la soluzione migliore. Ma non sembra essere un’opzione concreta, almeno da quanto ho potuto constatare in questi giorni”.
Mosca resta per Roma il principale ostacolo alla pace in Ucraina. “Ogni tentativo di progresso viene vanificato dagli attacchi russi contro la popolazione civile”, ha osservato Meloni, che ha incontrato a Kananaskis il presidente Zelensky esprimendo solidarietà per le vittime dell’ultimo bombardamento su Kiev.
Tutti questi temi saranno al centro del prossimo vertice Nato, mentre il 9 luglio è la scadenza per un’intesa Usa-Ue sui dazi, sulla quale Meloni è fiduciosa: “Sono convinta che alla fine si troverà una soluzione”. Ha anche rivendicato il ruolo dell’Italia nella mediazione, definendo il dialogo “costante, franco ma sereno e aperto”.