ROMA – “Papa Francesco è tornato alla casa del Padre. Ci lascia un grande uomo e un grande pastore”: le parole della premier Giorgia Meloni. “Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza. Nelle meditazioni della Via Crucis, ci ha ricordato la potenza del dono, che fa rifiorire tutto ed è capace di riconciliare ciò che agli occhi dell’uomo è inconciliabile. E ha chiesto al mondo, ancora una volta, il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che ‘non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce’”, ha proseguito la presidente del Consiglio.
“Con la morte di papa Francesco, avverto il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato”, sono state le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la scomparsa del Pontefice. “La morte del Santo Padre suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità. La riconoscenza nei suoi confronti va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”, ha aggiunto Mattarella.
Nel frattempo, dopo che il governo ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Bergoglio, inglobando anche la Festa della Liberazione, si è innescata la polemica. “Il 25 aprile? Tutte le cerimonie sono consentite, con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”, ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. Parole che si tirano dietro reazioni dure e commenti al vetriolo. Il Pd ha sospeso le attività del partito solo fino a oggi; Avs punta il dito contro “l’allergia” di Palazzo Chigi “alla liberazione dal fascismo e dal nazismo”; i radicali parlano dell’“ennesimo sintomo di uno Stato teocratico”. Nessun commento dai 5 Stelle che però, è quanto filtra da ambienti di Campo Marzio, vogliono evitare polemiche politiche in un momento di lutto per il Papa confermando al contempo l’impegno a festeggiare il 25 aprile. Una polemica che potrebbe andare di pari passo, si teme in ambienti parlamentari, con l’omaggio della politica e delle istituzioni a Francesco che culminerà nelle commemorazioni ufficiali alla Camera (con la partecipazione della presidente del Consiglio) e sabato fermerà anche le partite di calcio.
Intanto, Meloni ha fatto slittare la missione in Uzbekistan e Kazakistan, prevista da venerdì a domenica, e Mattarella ha rinviato a mercoledì 30 l’incontro con le Associazioni combattenti inizialmente previsto per oggi al Quirinale. Il 25, dopo l’Altare della Patria, il capo dello Stato andrà a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione, anche se compatterà i tempi per fare rientro a Roma quando diversi capi di Stato e di governo arriveranno nella Capitale per partecipare, il giorno dopo alle esequie del Papa.