Questa mattina l’indice S&P/ASX 200 è sceso di ulteriori 39 punti (0,6%), in fase di rottura prolungata per il quarto giorno consecutivo.

Dopo l’apertura (10am EAST) le banche sono state tra i titoli con i migliori rendimenti nelle prime contrattazioni, con Macquarie Group, Bank of Queensland e NAB, capaci di far registrare guadagni.

Male, invece, i titoli sanitari, quelli tecnologici e quelli connessi al mercato delle energie, tutti coinvolti in ampie perdite.

L’apertura della borsa ha evidenziato un comportamento cauto da parte degli investitori dopo il bagno di sangue di ieri che ha visto alla fine della giornata l’indice ASX200 chiudere al ribasso di 246 punti (3,55%), trovando magra consolazione nel lieve recupero ottenuto alla fine delle contrattazioni finendo con 6.686 punti dopo essere sceso a quota 6.600.

La carneficina di ieri è stata la peggiore perdita dell’ASX 200 dal marzo del 2020, quando questa fu determinata dai timori che la pandemia coronavirus in arrivo avrebbe avuto un impatto devastante sull’economia mondiale.

Le pesanti perdite registrate ieri dall’Australian Stock Exchange sono arrivate a ridosso (e quale conseguenza) della giornata nera di Wall Street, profondamente condizionata dall’impennata del tasso di inflazione Usa che sta alimentando sempre più diffusi timori di una imminente recessione economica.