CITTÀ DEL MESSICO - La capitale messicana è al centro di un intenso dibattito riguardo a una proposta che mira a trasformare le tradizionali corride di tori in eventi senza violenza, cercando di eliminare il maltrattamento degli animali.  

La proposta di legge, che sarà discussa al Congresso, ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato, i difensori dei diritti degli animali e le autorità locali, che sostengono il cambiamento, mentre dall’altro il settore taurino e i suoi sostenitori, che ritengono che ciò comprometta la tradizione e la cultura legata a questo spettacolo. 

Secondo la proposta legislativa, le corride, le novilladas e gli altri eventi taurini dovrebbero avvenire senza provocare ferite o morte agli animali. Si vieterebbe quindi l’uso di oggetti punzanti come la lancia, punteruoli, spade e altri strumenti che causano danni fisici e mortali ai tori.  

Inoltre, la durata della lotta verrebbe ridotta a dieci minuti per ogni toro, contro i 20 minuti tradizionali, e verrebbe stabilito un limite massimo di sei animali per evento. In caso di maltrattamenti o morte dell’animale, le sanzioni economiche potrebbero arrivare fino a 16.970 dollari per ogni toro danneggiato o ucciso. 

La proposta è sostenuta da molti esponenti della politica locale, come il deputato Jesús Sesma del Partito Verde Ecologista del Messico (Pvem), che la considera una evoluzione della tauromachia, necessaria per rispondere alla crescente sensibilità della società contro la violenza sugli animali. “Abbiamo trattato male questi esseri viventi per troppo tempo e solo per divertimento. Questa sarà una svolta per la Città del Messico e per tutto il Paese”, ha dichiarato Sesma alla stampa messicana. 

Tuttavia, il cambiamento proposto ha suscitato aspre critiche da parte del settore dedicato a questi eventi.  

Raúl Pérez, del Comitato giuridico di tauromachia messicana, ha affermato che questa riforma snaturerebbe l’essenza della corrida, trasformandola in qualcosa di completamente diverso.  

Inoltre, ha messo in evidenza le difficoltà pratiche e sanitarie che comporterebbe l’implementazione della proposta, per esempio, al momento di rinserire gli animali ai luoghi di allevamento dopo gli spettacoli. 

Pérez ha anche sottolineato l’impatto economico che la legge potrebbe avere sul settore, che coinvolge non solo i toreri, ma anche ristoranti, negozi di artigianato, trasportatori e altri servizi legati alle corride.  

Nonostante le obiezioni, Sesma ha difeso l’approccio graduale della proposta, che intende garantire una transizione fluida, per evitare danni economici improvvisi alle persone che dipendono dal settore taurino. “Vogliamo essere sensibili con la società, ma anche con coloro che dipendono da queste attività”, ha spiegato. 

Il futuro di questa proposta dipenderà non solo dalla decisione legislativa, ma anche dall’andamento del dibattito pubblico e dalla volontà di trovare un compromesso tra innovazione e tradizione.