Si torna al lavoro, non tutti, certo, ma molti hanno già cominciato e, visto l’aumentare del numero dei pendolari, anche i mezzi pubblici si sono adeguati nel tentativo di far rispettare la distanza sociale.
Cosa ne pensano i pendolari italiani di questi cambiamenti e come si stanno comportando?
“Non ho preso molto i mezzi in questo ultimo periodo - spiega Ivan Trovato - appena hanno introdotto le varie restrizioni ho noleggiato un’auto”. Il 24enne di Taormina racconta: “Molte volte mi sono ritrovato sull’autobus senza poter rispettare le misure di sicurezza adeguate. Per combattere il problema e seguire le regole bisognerebbe semplicemente mettere in strada più mezzi”. “Io l’autovettura l’ho comprata, circa tre mesi fa, quando è scoppiata la pandemia e non ho adoperato più i mezzi da allora assicura Settimio Torelli, 44 anni, abruzzese.
“Ho fatto questo acquisto perché ero preoccupato del possibile contagio - racconta -. Lavoro in città e vivo a Pyrmont ma, a parte la facilità di muoversi fuori città, mi sento molto più sicuro a non dover usare un trasporto pubblico”. Romina Pacifico, al contrario, si è vista costretta ad usare sia il bus che il treno per spostarsi: “Alcuni hanno capienza limitata, mi è capitato più volte di non poter entrare e perdere la corsa, in quanto già raggiunta la capienza massima”.
“E’ sicuramente un disagio, non posso permettermi di fare tardi, come tutti - sottolinea la piemontese -. E’ molto confusionario: fino qualche settimana fa mentre eravamo in blocco nessuna norma specifica, adesso in questa fase controlli e bollini segnaletici sui sedili. Ma anche in questo caso va a discrezione dell’autista: “Alcuni sono pignoli, altri lasciano fare. In un’occasione sono dovuta rimanere addirittura in piedi visto l’affollamento del pullman”.
Gabriele Cologno di Vicenza è impiegato nel settore edile: “Mi alzo la mattina presto per andare a lavoro e ultimamente mi è capitato più di una volta che non mi accettassero sul bus perché già raggiunta la capienza massima”. Ma il reale problema è nel weekend, visto che durante i giorni feriali ci sono tante corse a distanza di pochi minuti: “I mezzi circolanti sono nettamente inferiori, se resto a piedi e attendo il mezzo successivo rischio di arrivare in ritardo. Mi sto mobilitando per utilizzare più treni possibili avendo una capienza maggiore e meno controlli”.