ADELAIDE – Lo scorso 25 maggio, presso l’Adelaide Entertainment Centre di Hindmarsh, il Veneto Club ha celebrato in grande stile il suo primo mezzo secolo di storia. Circa 500 i partecipanti, una serata danzante con cena di gala gratuita per tutti i soci e i loro accompagnatori, in riconoscimento e ringraziamento del loro contributo al successo dell’associazione nel corso dei decenni. All’arrivo, gli ospiti sono stati accolti in maniera suggestiva, con alcuni acrobati vestiti in maschera alla veneziana che eseguivano acrobazie e giocolerie. In tanti hanno partecipato mascherati. Dopo gli inni nazionali – australiano e italiano –, il presidente Robert Griffante ha preso la parola, dato il benvenuto a tutti i presenti, per poi pronunciare un affettuoso e toccante discorso, ripercorrendo gli anni gloriosi del Veneto Club. 

“Benvenuti a tutti i deputati, alle famiglie e agli amici presenti stasera. Vi chiamo amici e famiglia perché questo è ciò che questo Club significa per me. Ho avuto il privilegio di essere Presidente del Veneto Club per 20 anni e ho ricoperto diversi incarichi nel Comitato Direttivo. All’inizio ero anche coinvolto nel comitato giovanile e giocavo anche nella squadra di calcio. Ma questo non riguarda me. Si tratta del fatto che il nostro grande Club fa parte della comunità del South Australia da 50 anni”. 

Ha quindi raccontato che nel 1970, un gruppo di veneti si riunì e decise di fondare un club affinché tutti i veneti potessero divertirsi e farne parte. Frequentavano da molti anni il Fogolar Furlan e la Casa Italia, ma volevano un circolo tutto loro. Numerosi sono stati gli incontri presso le case del gruppo di persone che insieme hanno dato vita al Veneto Club; hanno iniziato incontrandosi e invitando quanti più amici veneti possibile e hanno chiesto loro di diventare soci fondatori del Club pagando 100 dollari per la loro iscrizione. Nel 1972 venne costituito il primo comitato, di quel gruppo tre erano presenti alla festa: Rinaldo Stecca, Gino Innocente, Giorgio Busato, che il presidente Griffante ha invitato uno a uno ad alzarsi per prendersi un meritato applauso. 

I soci fondatori hanno iniziato il grande progetto, cercando una proprietà, raccogliendo fondi attraverso barbecue, picnic, lotterie e donazioni. 

Una volta definita la visione del Club, sono iniziati i lavori. Molti lavoravano nei fine settimana e in tutto il tempo libero che avevano; in tantissimi hanno offerto materiali, macchinari e tempo affinché il Club potesse essere costruito: in 84 fine settimana di duro lavoro, passione e amore, il Club era pronto per la sua inaugurazione, il 25 maggio 1974, alla presenza di circa 300 fondatori. 

“Ricordo che la domenica sera il Club si riempiva così velocemente e la gente mangiava, beveva e ballava tutta la notte. Era il luogo di ritrovo per i veneti e le loro famiglie. Tanti ricordi sono stati creati in quelle domeniche sera”, ha proseguito Griffante. “Il Club organizzava cene danzanti, serate disco, picnic ed era attivo in tanti sport”, come bocce, borella, biliardo, basket, netball, calcio, tennis e bowling a 10 birilli. 

Il Veneto Club è arrivato a contare 14 squadre di calcio, dagli under 10 alla squadra senior. Ha fatto la storia il picnic all’Uraidla Oval con circa 4.000 persone presenti, il momento clou è stato l’arrivo di Babbo Natale in elicottero al centro dell’ovale. Fondamentale per la buona riuscita dei tanti eventi del Veneto Club i vari sotto-comitati, che hanno offerto gratuitamente il loro tempo e il loro lavoro. 

Tra questi, il comitato di gestione, il comitato sociale, il comitato femminile, del calcio, delle bocce, del biliardo, del netball e il comitato giovanile. 

“Non dimentichiamoci dei partner dei vari comitati che hanno sostenuto a loro modo, occupandosi dei figli a casa e delle varie incombenze domestiche”, ha ricordato il presidente. Il Veneto Club ha fatto sì che nel corso degli anni nascessero nuove amicizie, con tanti dei figli dei soci che si sono conosciuti proprio al club, molti dei quali si sono sposati, grazie in particolare al Comitato Giovani, che si riuniva i venerdì sera, quando organizzavano la Clay Pit Disco, che in breve tempo contava oltre 500 persone: “Siamo arrivati al punto che aprivamo alle 19 per chiudere gli accessi alle 19.30”, ha ricordato Griffante. Popolari anche la Festa del Radicchio, le “Quatro Ciacole”, le serate di polenta e quaglie, i balli in maschera e molto altro ancora. Presso il Veneto Club venivano organizzati anche matrimoni: “Molti di noi hanno organizzato il ricevimento di nozze al Club. Incluso me e mia moglie Rita”, ha raccontato Robert Griffante. Il Club continuò con successo per molti anni, ma alla fine i numeri iniziarono a diminuire e si tenevano meno eventi; il Club era in perdita e nel 2014 hanno deciso di venderlo; all’epoca c’erano solo 189 soci paganti. Ma la storia prosegue: la sede del Veneto Club è stata trasferita al Woodville West Torrens Club, “la nostra nuova casa, ed è lì che ci troviamo ancora oggi”, le parole del presidente. 

A oggi, il Veneto Club conta 394 soci. Dopo la vendita, è stato formato un Comitato di Investimento, per garantire che il denaro derivato dalla vendita venisse reinvestito e proprio grazie alla lungimiranza di questo comitato, il Club ancora oggi può organizzare eventi di successo gratuiti, come l’anniversario, o a prezzi modici per tutti i soci, che pagano i costi vivi dell’organizzazione degli eventi, come il pranzo mensile che ai soci costa solo 10 dollari: “È qualcosa che tutti meritate, per il vostro aiuto e per il duro lavoro dei vostri padri e delle vostre madri in così tanti anni”. 

A questo punto del discorso, Robert Griffante ha invitato i membri del comitato degli investimenti presenti ad alzarsi, per un meritato applauso: Bruno Basso, Angelo Baggio, Gianni Baggio e Julian Stefani. 

Nel corso della serata è stato anche annunciato che, durante lo scorso AGM, il comitato di gestione ha deciso di nominare tutti gli ex presidenti del Club come soci a vita, compresi quelli che non ci sono più: “Tutti i nostri ex presidenti hanno lavorato molto duramente e hanno dedicato gran parte del loro tempo a beneficio del Club; crediamo che debbano essere riconosciuti per il loro duro lavoro”. 

Tra questi, Mario Griguol e Giovanni Pinto, entrambi deceduti, e Bruno Baldin, Silvano Baldin, Wally Basso, John Schevenin, Sonia Spandrio e Paul Vial, presenti alla festa di anniversario. Robert Griffante ha poi fatto sapere che presto verrà pubblicato un libro commemorativo per il cinquantesimo e che a novembre si terrà un’assemblea generale straordinaria per votare lo statuto rivisto del Club, ora in fase di finalizzazione, invitando i soci a partecipare perché il quorum verrà raggiunto con il 75% degli aventi diritto al voto. 

Infine, un ringraziamento al Comitato Direttivo e al Comitato Next Generation, per concludere annunciando che non si ricandiderà a presidente del Club ma che continuerà a far parte del comitato per favorire la transizione e lanciando un appello: “Candidatevi per il Comitato al prossimo AGM. Non è un ruolo difficile e può essere un’esperienza molto gratificante”. 

Il venerdì precedente la festa si è tenuta una Messa commemorativa per tutti i soci defunti presso la chiesa Mater Christi; un grazie speciale è andato a padre Angelo Canga, che ha celebrato la Messa, Debra Brombal, che ha cantato e suonato la chitarra e Paula Berno, Piero Fioretti, Valli Gomerato e Rick Corletto. Non poteva mancare un ringraziamento al Comitato del 50° anniversario: Paula Berno, Linda Castellan, Liza Stocco, Neil Wonnacott e il presidente Griffante, con Monica Berno, che ha lavorato molto dietro le quinte. Alla festa hanno partecipato Susan Close, la vice-premier, in rappresentanza di Peter Malinauskas, Angela Evans, sindaco di Sturt, David Couzner, CEO del Woodville West Torrence Foorball Club e la sua presidente, Christine Williams, il console Ernesto Pianelli, oltre che numerosi presidenti e rappresentanti dei vari club e associazioni. 

MC della serata Emma Rebellato, una giornalista di Adelaide che ora lavora a Melbourne presso ABC News Breakfast: “Questa serata è importante per me e per voi. Questa sera sono presenti i miei genitori, i miei cugini, i miei amici. Mio padre è di Castelfranco Veneto ed essere qui questa sera per me è fonte di gioia. Come per molti di voi, anche per me, il Veneto Club è una seconda casa”. 

Il console Pianelli, Susan Close e Angela Evans sono saliti sul palco per porgere le loro congratulazioni ai soci fondatori e ai soci attuali per quanto realizzato in 50 anni di storia. Giunto dall’Italia anche un saluto dal presidente della Regione Veneto, che per varie ragioni contingenti non ha potuto partecipare di persona: “Un grazie a tutti voi veneti che tenete alto il valore e l’onore della Regione. Mi si apre il cuore quando vado in giro per il mondo e sento parlare delle nostre comunità di veneti, di quello che hanno fatto e di quello che fanno e che ancora faranno. Noi veneti siamo famosi come grandi lavoratori e nel mondo ci siamo distinti anche per le grandi imprese che abbiamo fondato”. 

Resta ora da aspettare l’uscita del libro commemorativo, con tutte le foto della storica serata.