WASHINGTON – In un’intervista all’emittente Fox News il consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, ha ammesso di “aver sbagliato” pensando che si trattasse di “qualcun altro” ma ha anche insinuato che Jeff Goldberg “in qualche modo sia riuscito a farsi strada nel gruppo Signal”.

Waltz ha sostenuto di aver avuto il numero di Goldberg sotto un altro nome “per un errore del suo staff”, di cui lui tuttavia si assume “la piena responsabilità”. “È ovvio che non ho visto questo sfigato nella chat. Sembrava che fosse un’altra persona. Se lo ha fatto deliberatamente o se è successo per qualche altro motivo tecnico è qualcosa che stiamo cercando di capire”, ha aggiunto il consigliere di Trump riferendosi al direttore della testata The Atlantic.

Mike Waltz ha inoltre definito “imbarazzante” il caso della chat riservata del Pentagono nella quale per un suo errore è stato inserito il direttore dell’Atlantic. “Andremo fino in fondo”, ha assicurato il Consigliere aggiungendo di aver chiesto aiuto a Elon Musk. “Con lui abbiamo la migliore tecnologia a disposizione per capire cosa è successo”, ha detto.

“Ho appena parlato con Elon mentre venivo qui. Abbiamo le migliori menti tecniche che stanno studiando come sia successo, ma posso garantivi al 100 per cento che non conosco quest’uomo. Lo conosco per la sua orribile reputazione, ed è davvero la feccia dei giornalisti”, ha aggiunto Waltz a Fox News”, riferendosi a Goldberg.

Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha detto che “qualcuno ha fatto un grande errore” nell’includere un giornalista nella chat su Signal del Pentagono ma ha sostenuto che non c’erano piani di guerra né informazioni classificate e che la chat era stata creata per scopi di coordinamento. 

Rubio ha anche detto di essere stato assicurato che nessuna delle informazioni condivise sulla chat ha minacciato le vite dei soldati americani.

Fonti di Politico rivelano come Donald Trump, allo scoppio di quello che è diventato il ‘chatgate’, era infuriato con il suo consigliere per la cicurezza nazionale per il fatto che “fosse stato così stupido”. Seccato per l’imbarazzo della vicenda, da lui poi liquidata come “unico intoppo, di poca importanza” in due mesi di presidente, Trump si è infuriato non solo per il fatto che la presenza del giornalista della chat poteva mettere a rischio piani di guerra top secret, ma anche, e forse soprattutto, per il fatto che Waltz avesse nella sua rubrica il numero del direttore di The Atlantic, una testata considerata ‘non amica”.

Anche se poi Trump ha voluto mostrare un pubblico riavvicinamento a Waltz: “Non deve scusarsi; sta facendo del suo meglio. È una tecnologia non perfetta e probabilmente non la userà più”. Secondo le fonti di Politico, potrebbero non essere finiti i problemi per Waltz, che avrebbe compromesso i rapporti con il cerchio magico di Trump.