MILANO – “Sono sempre più preoccupato con quello che facciamo noi. Di sicuro guardiamo l’avversario che ha tanti punti forti e qualche debolezza. Ci sono situazioni strategiche a cui stare attenti, ma il lavoro principale è su di noi. Sul piano del gioco siamo ancora molto distanti da quello che voglio io. Mi piace una squadra corta, che pressa alto, con una intensità altissima, che crea tanto offensivamente. Mi domandate se ho i giocatori per fare questo gioco. In questo momento dico di no. Per questo giochiamo in maniera diversa. Se voglio dare intensità e velocità alla squadra non è facile perché non c’è tempo. E questa non è una scusa, perché io quando sono venuto qua già lo sapevo. Dopo il primo tempo di Zagabria non si può andare più giù”. Così Sergio Conceicao, allenatore del Milan, in conferenza stampa in vista della gara contro l’Inter, in programma domani alle 18 a San Siro.
“Perché va via Morata? Io parlo tutti i giorni con i giocatori. Sapete che per il poco tempo che abbiamo per lavorare sul campo parliamo tanto. Con Alvaro ho parlato ieri, insieme a tutti i compagni. Le situazioni di mercato sono quelle che sono. Come i matrimoni, ci deve essere la volontà dello sposo, della sposa e anche del prete. Non so se ha capito, è un po’ così”.
Il tecnico portoghese ha poi parlato della sfida di domani: “A questo livello qua non c’è un favorito perché l’ambiente è meglio o peggio. Queste partite prendono la loro vita quando l’arbitro fischia. Se non ci fosse stato il mercato sarebbe stato meglio ma non è possibile, noi dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare. Dobbiamo dare la vita alla partita, sono i giocatori che vanno in campo e la partita ha la sua storia, ogni partita è diversa. La Supercoppa è il passato, sarà una partita diversa”.