BUENOS AIRES – Gli stranieri che effettuano investimenti considerati “rilevanti” potranno accedere alla cittadinanza argentina senza bisogno del requisito della residenza. 

La misura è stata ufficializzata questo mercoledì tramite il decreto 524/2025, firmato dal presidente Javier Milei, dal capo di Gabinetto Guillermo Francos e dal ministro dell’Economia Luis Caputo. 

Il decreto regolamenta le procedure per l’attuazione del nuovo regime di cittadinanza per investimento, introdotto alla fine di maggio con il Decreto 366/25, che ha modificato la Legge sulla Cittadinanza n. 346. 

Il primo articolo della normativa stabilisce che, da ora in poi, chiunque abbia effettuato “un investimento rilevante” potrà presentare la propria domanda all’Agenzia per i programmi di cittadinanza per investimento, un ente decentrato operante nell’ambito del ministero dell’Economia. 

Valutazione caso per caso 

Una volta presentata la domanda, l’Agenzia dovrà determinare se l’investimento effettuato rientra nella definizione di “rilevante”, secondo i criteri fissati dal ministero dell’Economia.  

In caso di valutazione favorevole, saranno richiesti pareri a diversi enti pubblici, che dovranno esprimersi su eventuali rischi per la sicurezza nazionale o per gli interessi dello Stato argentino. 

Tra gli enti coinvolti figurano il ministero della Sicurezza, l’Unità di informazione finanziaria (Uif), il Registro nazionale delle recidive, il Renaper (Registro nazionale delle persone), la Segreteria di intelligence dello Stato (Side) e “qualsiasi altro organismo pubblico o privato ritenuto necessario”. 

Dopo questa fase, l’Agenzia emetterà un rapporto, raccomandando l’approvazione o il rigetto della domanda. Se l’investimento non rispetta i criteri o uno degli enti emette un parere negativo, “si proporrà il rigetto della domanda”, precisa il decreto. 

Dopo questa fase, l’Agenzia emetterà un rapporto con la raccomandazione di approvare o respingere la domanda. Se l’investimento non rispetta i criteri o uno degli enti esprime un parere negativo, “si proporrà il rigetto della domanda”, specifica il decreto. 

A chi spetta la decisione finale

La decisione definitiva spetterà alla Direzione nazionale delle migrazioni, che avrà 30 giorni lavorativi per pronunciarsi sulla cittadinanza tramite un atto amministrativo motivato. 

Inoltre, chi otterrà la cittadinanza attraverso questo regime potrà automaticamente richiedere il proprio Cuit (codice fiscale), grazie agli adeguamenti che dovrà attuare l’Agenzia di riscossione e controllo doganale (Arca). 

Obiettivo: attirare investimenti e creare posti di lavoro 

Secondo il testo ufficiale, la nuova normativa mira a “garantire maggiore efficienza nel procedimento e a incentivare gli investimenti e la creazione di posti di lavoro”. È inoltre previsto che l’Agenzia possa emanare norme complementari per regolamentare la procedura.