BUENOS AIRES - Il presidente argentino Javier Milei ha concluso una visita ufficiale in Israele, un evento diplomatico segnato da momenti simbolici e da promesse politiche di forte impatto.
Hanno avuto grande risonanza il conferimento del prestigioso Genesis Prize, che lo riconosce come primo non-ebreo a riceverlo, e il suo discorso alla Knesset, ove ha confermato che l’ambasciata argentina sarà trasferita da Tel Aviv a Gerusalemme nel 2026.
Ha partecipato a cerimonie al Muro del Pianto, deposto un monolite in memoria delle vittime di Hamas e scandito espressioni ebraiche come “Am Yisrael Chai” (il popolo di Israele è vivo), per rafforzare un’identificazione quasi mistica con la causa israeliana. Un’alleanza geopolitica ribadita con forza, in un viaggio carico di simboli e scelte mediatiche calcolate.
Nel suo intervento, Milei ha caldeggiato l’apertura di un volo diretto Buenos Aires–Tel Aviv, simbolo di un ponte ideale tra le due nazioni.
Ironia della sorte, però, proprio mentre auspicava nuovi collegamenti aerei tra Argentina e Israele, è stato costretto a lasciare il Paese nelle ultime ore utili prima della chiusura dello spazio aereo, imposta per l’aggravarsi del conflitto.
Una fuga ben pianificata, che ha garantito la perfetta riuscita del viaggio sul piano dell’immagine, ma che ha anche reso paradossale quell’invito ai voli diretti: difficile pensare a nuove rotte commerciali, mentre si decolla da un cielo che si sta chiudendo.
Ma se la presenza di Milei sui palchi internazionali appare sempre più intensa, la scena nazionale grida maggiore attenzione. Mentre il presidente accumulava tappe istituzionali e riconoscimenti all’estero, in Argentina la tensione sociale non ha conosciuto pausa.
Serpeggia una crescente frustrazione, con proteste che coinvolgono utenti dei servizi pubblici e pensionati che si ritrovano a raschiare il fondo del barile.
Al celebre ospedale pediatrico Garrahan, il personale ha scioperato e protestato ripetutamente, organizzando manifestazioni, lezioni di rianimazione cardio-polmonare e raduni silenziosi per denunciare il disfinanziamento, la carenza di personale e stipendi che “raggiungono a malapena la soglia della povertà”.
I medici lamentano anche la fuga del personale specialistico, un segnale inquietante per un centro di eccellenza pediatrica.
I medici del Garrahan si sono aggrerati alle proteste dei pensionati, che ogni mercoledì si presentano davanti al Parlamento per chiedere pensioni più dignitose e accesso ai medicinali; una protesta che ha visto feriti e scontri con la polizia in più occasioni.
Molti di loro vivono con cifre che non coprono nemmeno la spesa mensile di base, compresi farmaci, afitto e bollette.
Il 10 giugno, dopo l’annuncio della sentsenza alla ex Presidente Cristina Kirchner, rappresentante del principale partito dell’opposizione, sono incominciate mobilitazioni in suo sostegno e reclami da parte dei sindacati e organizzazioni politiche.
Mentre Milei è spesso in volo, portando la voce argentina nel mondo, a casa si accumulano richieste di giustizia sociale e sostegno, che rinforzano la posizione delle forze politiche a lui contrarie.