FLORIDA (USA) - Durante il galà American Patriots a Mar-a-Lago, residenza di Donald Trump in Florida, il presidente argentino Javier Milei ha annunciato l’intenzione di riformare il quadro normativo del Paese per adattarsi alle nuove misure tariffarie imposte dagli Stati Uniti.
L’iniziativa si inserisce nel contesto della recente decisione del presidente Trump di applicare un dazio universale minimo del 10% su tutti i prodotti importati dall’estero, misura che include anche le importazioni dall’Argentina.
Per il Paese quindi la situazione rimarrebbe sostanzialmente invariata ripetto alle tariffe precedenti.
Nel suo discorso, Milei ha dichiarato di aver già dato istruzioni ai suoi ministri per “readeguare la normativa”, al fine di soddisfare i requisiti richiesti da Washington. Allo stesso tempo, ha espresso l’ambizione di costruire un futuro di libero scambio con gli Stati Uniti, auspicando che “i dazi e le barriere commerciali diventino solo un brutto ricordo del passato”.
Uno dei punti principali della proposta avanzata da Milei riguarda la creazione di un accordo che consenta a circa 50 prodotti argentini di circolare liberamente tra i due Paesi. Tuttavia, né il presidente né il suo staff hanno fornito dettagli concreti su quali siano questi prodotti né sui 16 requisiti a cui l’Argentina dovrebbe conformarsi.
La visita negli Stati Uniti è avvenuta anche in concomitanza con le trattative in corso tra il governo argentino e il Fondo monetario internazionale (Fmi). Sebbene Milei fosse arrivato con l’intenzione di incontrare informalmente Trump, al momento dell’evento non si è concretizzato alcun colloquio diretto tra i due.
Nel frattempo, un documento pubblicato dalla Casa Bianca, in seguito all’annuncio dei nuovi dazi, evidenzia che alcuni Paesi, tra cui l’Argentina, mantengono restrizioni sull’importazione di prodotti industriali e proibiscono l’ingresso di bestiame vivo dagli Stati Uniti.
Nonostante l’assenza di dettagli specifici, Milei ha ribadito che il percorso verso un’intesa commerciale con gli Stati Uniti rappresenta una strategia di lungo termine e non una misura isolata. Secondo il presidente argentino, questa iniziativa mira a promuovere un modello economico aperto, fondato sulla libertà di scambio e sul superamento delle barriere protezionistiche.