DAVOS (Svizzera) - “Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda woke che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale”,  ha detto il presidente argentino Javier Milei nel suo intervento nel corso del Forum economico mondiale (WEF) di Davos.

Il discorso di Milei è stato caratterizzato da una lunga condanna della “agenda woke”: “[Un] cancro [e] un virus mentale che è la maggiore epidemia del nostro tempo, che va curato”, ha detto.

“[Quest’anno] non mi sento solo, perché nel corso di un anno nuovo alleati hanno abbracciato le idee di libertà in ogni angolo del mondo, dall’incredibile [Elon] Musk alla mia cara Giorgia Meloni, fino al presidente israeliano Netanyahu e al presidente Usa Donald Trump. Lentamente si sta formando un’alleanza internazionale delle nazioni che vogliono essere libere e che credono nella libertà”, ha detto Milei, facendo il paragone con il suo intervento di un anno fa.

Il presidente argentino ha criticato anche tendenze sociali come le ideologie di genere, il femminismo radicale e il controllo delle nascite, che vede come “parte di un piano deliberato per minare i valori tradizionali e i fondamenti della democrazia e dell’economia liberale”.

Javier Milei ha pure attaccato in modo particolarmente aspro l’influenza delle organizzazioni internazionali e delle Ong che, a suo avviso, favoriscono questi sviluppi.

Milei ha concluso affermando “viva la libertà”, in anticipo di circa 10 minuti rispetto al programma, il suo ‘special address’ al WEF, invitando i leader politici e le imprese a seguire l’esempio dell’Argentina nel “rendere l’Occidente di nuovo grande”.

Nel suo appello finale il presidente argentino ha chiesto alla platea di Davos di abbandonare le “idee woke e il femminismo radicale”, definiti “un modo per promuovere lo statalismo”. “Questo farà Trump, questo sta facendo l’Argentina: rendiamo l’Occidente di nuovo grande”, ha concluso Milei riprendendo lo slogan trumpiano ‘Make America Great Again’.