CANBERRA - Le nuove generazioni australiane si stanno allontanando in massa dalla Coalizione, secondo i primi risultati dell’Australian Election Study, il sondaggio elettorale condotto dopo ogni voto federale dal 1987 dall’Australian National University (ANU).
Tra i Millennial (i nati tra il 1981 e il 1996), solo il 21% ha votato per la Coalizione, segnando il minimo storico. Per la Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012), il dato si ferma al 27%, in calo rispetto al 2022. Le previsioni di un possibile spostamento a destra degli uomini di giovane età - come avvenuto negli Stati Uniti - non si sono dunque materializzate.
Il politologo Simon Jackman, tra gli autori dello studio, ha definito la tendenza “una minaccia esistenziale per il Partito Liberale”, proprio mentre i suoi vertici si preparano a discutere la linea sul clima.
“La generazione che ha raggiunto la maggiore età a cavallo del 2000 non si sposta a destra con il tempo, ma ancora più a sinistra - ha spiegato -. Il cambiamento climatico e la transizione energetica sono parte centrale di questa trasformazione”.
Tra gli elettori che hanno indicato il clima o l’ambiente come una delle due priorità principali, la Coalizione ha raccolto appena il 10% delle preferenze dirette, perdendo contro il Partito laburista 87 a 13, nel confronto a due.
Pur essendo il costo della vita il tema dominante del 2025, il 70% dei Gen Z e il 66% dei Millennial ritiene che il cambiamento climatico rappresenti una minaccia “molto seria”.
Jackman ha aggiunto: “Se il clima fosse stato più centrale nella campagna, il risultato per la Coalizione sarebbe stato ancora peggiore”.
L’ex deputato liberale Keith Wolahan ha avvertito i colleghi: “Non possiamo fingere che i giovani non stiano osservando cosa segnaliamo sul clima. Abbandonare il Net zero sarebbe un errore strategico”.
La frattura tra moderati e conservatori all’interno del partito - divisi tra mantenere l’obiettivo della neutralità carbonica o sostituirlo con un impegno più vago - pesa anche sulla leadership di Sussan Ley, già in difficoltà con l’elettorato femminile e con quello urbano.
Secondo l’ANU, i Millennial hanno votato per il Partito laburista al 64% contro il 36% per la Coalizione, mentre la Generazione Z ha scelto la sinistra 67 a 33.
“Le dinamiche demografiche sono cambiate - ha concluso Jackman -. I giovani rappresenteranno presto la maggioranza. E la realtà politica si sta muovendo con loro”.