LONDRA - Il testo, lungo tre pagine e tradotto per le autorità ucraine, recita che “l’attuazione di questi piani porterà alla perdita dell’opportunità di sviluppare risorse idrocarburiche da parte della Russia sulla piattaforma continentale dell’Antartide”. Il riferimento è esplicito: idrocarburi, ossia petrolio e gas, che teoricamente sarebbero vietati dal Protocol on Environmental Protection to the Antarctic Treaty (Protocollo di Madrid), ratificato nel 1998, all’articolo 7.
Quella stessa norma stabilisce che “qualsiasi attività relativa alle risorse minerarie, eccetto la ricerca scientifica, è proibita”. Anche il Department of Foreign Affairs and Trade australiano ha ribadito che il divieto include l’esplorazione o estrazione di idrocarburi e che tutti i Paesi aderenti devono rispettarlo. Eppure, a detta di alcuni esperti, la condotta russa in Antartide sembra muoversi sul filo sottile tra ricerca e preparazione industriale.
Secondo l’Environmental Audit Committee del Parlamento britannico, documenti mostrano che l’azienda russa Rosgeo ha condotto rilievi sismici in acque antartiche già dal 2011, individuando potenziali riserve stimate a circa 70 miliardi di tonnellate di idrocarburi. Esperti della Lowy Institute affermano che la scoperta stimata in 511 miliardi di barili ha già messo in allerta la comunità internazionale. Sebbene la Russia sostenga di agire solo per fini scientifici, diversi osservatori considerano l’attività come un primo passo verso l’estrazione futura.
Per l’analista antartico Tony Press dell’Institute for Marine and Antarctic Studies della University of Tasmania, è “altamente improbabile” che il divieto minerario venga modificato nel prossimo futuro.
Tuttavia, il documento russo e l’arresto di Pshenichnov sollevano domande scomode: se la Russia stesse realmente preparandosi a esplorare l’Antartide, l’accordo internazionale che governa il continente rischierebbe un serio scossone. Il vero test sarà se la comunità internazionale sarà pronta a far rispettare quel regime di protezione, o assisteremo a una nuova frontiera di competizione per le risorse polari.