Il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è in missione a Buenos Aires, in cerca di opportunità di collaborazione in ambito lavorativo, universitario e formativo con l’Argentina.
La Regione è al primo posto in Italia per esportazioni: ogni emiliano-romagnolo esporta all’anno, per quota pro capite, circa il doppio della media nazionale. Inoltre, vanta una reputazione internazionale per eccellenza accademica, in particolare con l’Università di Bologna, che attrae studenti da tutta Italia e dal mondo.
Bonaccini, quindi, rilancia la sfida, forte di una nuova legge regionale (la legge 2/2023) sull’attrazione di talenti dall’estero. Questa nuova tappa, per rafforzare il posizionamento internazionale dell’Emilia-Romagna come meta ambita dai più giovani, si concentra sui due comparti più forti: il settore universitario e quello industriale.
Le imprese emiliane-romagnole lamentano il fatto di non trovare personale per lavori che richiedono mano d’opera con alto livello di specializzazione: assumere giovani qualificati dall’estero potrebbe risolvere questa necessità. La legge punta a far crescere l’ecosistema economico dell’Emilia-Romagna, ai primi posti in Europa per attrattività di investimenti esteri, offrendo sgravi fiscali e risorse a fondo perduto (che possono arrivare ad alcuni milioni di euro) alle aziende, a patto che si rispettino due impegni. Da un lato le imprese dovranno investire in ricerca e innovazione; dall’altro, tutti i nuovi assunti dovranno avere un contratto a tempo indeterminato.
Il presidente della Regione ha spiegato che “con un indice di disoccupazione al 5%, possiamo permetterci di cercare un’elevata qualità professionale nelle persone che vogliono venire a lavorare in Emilia-Romagna, ma il grande problema dell’Italia è combattere la precarietà. L’inflazione è al 12% e il costo del lavoro fra i più alti in Europa: credo che, se il nostro Governo volesse fare un provvedimento al riguardo, dovrebbe tagliare consistentemente il costo del lavoro, prevedendo che una parte di quei soldi vadano direttamente in busta paga. Poi si dovrebbe stipulare un provvedimento per gli imprenditori, offrendo un beneficio fiscale robusto nel caso di assunzione di giovani, in modo che sia più conveniente per chi assume offrire lavoro stabile, invece che precario. Oggi purtroppo è più conveniente stipulare contratti precari. Temo che, finché il costo del lavoro precario sarà più conveniente di quello a tempo indeterminato, non sarà per niente semplice combattere la precarietà”.
Dare risorse pubbliche ad aziende private, per lo più straniere, può essere problematico e Bonaccini ne è consapevole. Ma se tutto il processo è ben regolato, può iniettare forza lavoro in un’economia che si ritroverà tra pochi anni con più pensionati che popolazione attiva. L’utilizzo delle risorse pubbliche è un tema delicato per l’amministrazione della Regione in questi giorni, nel contesto dell’emergenza causata dalle forti alluvioni.
La visita di Bonaccini sarebbe dovuta proseguire in Uruguay, ma il presidente ha preferito anticipare il rientro in Italia, mentre il resto della delegazione continuerà con le riunioni previste.
Decretato subito lo stato di emergenza con I’accesso a 10 milioni di euro di risorse statali, e iniziati gli interventi per controllare la situazione, il presidente della Regione ha deciso comunque di non rimandare il viaggio in Argentina, per non perdere importanti occasioni di collaborazione commerciale, altro obiettivo della missione. “In Argentina ci sono ancora giacimenti di gas importanti – spiega Bonaccini – ma sul tema energetico puntiamo a una transizione ecologica che, nel più breve tempo possibile, porti davvero all’utilizzo di fonti rinnovabili. Il litio è importante a questi fini e sarà un tema geopoliticamente strategico nei prossimi anni... Se ci fosse la capacità di produrre ed esportare energia rinnovabile, questo è un paese con grandissime risorse naturali, qui non mancano il sole e il vento”. E sull’alluvione in Emilia-Romagna ha commentato: “È legata anche a cambiamenti climatici dovuti al surriscaldamento del pianeta. L’Argentina ha una potenzialità clamorosa per lo sviluppo sostenibile, proprio per le condizioni climatiche e di estensione del territorio”.
Il presidente Bonaccini si è riunito anche con l’unione degli industriali argentini (nella foto qui sopra) e il sindaco della città di La Plata, capitale della Provincia di Buenos Aires: “Il nostro export in Argentina, quasi 209 milioni di euro, non rappresenta un volume trascendentale rispetto a quello verso altri Paesi ma, sul totale delle importazioni dall’Italia, il 15% proviene dall’Emilia-Romagna. I nostri prodotti sono ritenuti di grande qualità ed eccellenza. L’Argentina non ha certo bisogno di importare alimenti, importa però macchine per industria e agricoltura, prodotti chimici e farmaceutici, autoveicoli e componenti di motori”.
Secondo i dati forniti dalla Regione, le importazioni italiane dall’Argentina sono invece concentrate sui prodotti dell’allevamento e l’agricoltura, in particolare il 71% corrisponde a oli e grassi animali e vegetali e l’11% a carne e i derivati.
Inoltre, i due Stati hanno un accordo (firmato nel 2016 e rinnovato nel 2019) per coordinare attività di cooperazione in materia di salute pubblica. L’accordo prevede due master all’Università di Bologna, unica università italiana con sede all’estero, appunto a Buenos Aires. Il master di secondo livello in Politiche e gestione dei servizi per la salute Ue-America Latina, destinato a professionisti latinoamericani, con lezioni sia a Buenos Aires che a Bologna, e sei borse di studio per il Master in Relazioni internazionali.
Bonaccini considera che “la legge Bossi-Fini dovrebbe essere cambiata, perché è cambiato il mondo. L’Italia ha convenienza a far sì che chi si voglia stabilire a studiare o lavorare, lo possa fare più facilmente. In particolare, sono due i fattori per cui i giovani scelgono l’Emilia-Romagna: la reputazione delle imprese, con opportunità di lavoro appaganti, e la qualità della vita, legata fondamentalmente alla sanità pubblica, all’offerta gastronomica-culturale e ai servizi per l’infanzia”. Da settembre tutti gli asili nido dei Comuni montani saranno gratuiti. “Anche la posizione geografica ci favorisce – afferma Bonaccini –. Abbiamo collegamenti veloci con tutta l’Europa. Degli studenti iscritti alle quattro principali università della regione, il 46% del totale è fuori sede e, per l’Università di Bolgona, la percentuale sale al 58 per cento. Molti di loro rimangono a vivere”.
La Regione considera l’immigrazione di giovani dall’Argentina una grande opportunità per la crescita economica. “C’è una forza lavoro di livello internazionale, notevole per la capacità tecnica, la creatività e la versatilità. Il Paese è al secondo posto in Sudamerica per indice di sviluppo umano, dopo il Cile, e per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito, dopo l’Uruguay. L’alfabetizzazione è al 98 per cento e ogni anno si laureano circa 110mila studenti”.