ADELAIDE - Durante la VIII Conferenza Nazionale dei Docenti di Italiano in Australia dello scorso 21 ottobre (servizio a pagina 2), uno dei momenti più attesi è stato l’annuncio dei vincitori del Premio Italia 2023, il concorso rivolto agli studenti universitari di italiano, che quest’anno hanno partecipato con uno scritto sul tema della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, “L’italiano e la sostenibilità”.
Valentina Biguzzi, dirigente dell’Ufficio Educazione e Cultura dell’Ambasciata d’Italia a Canberra, ha proclamato davanti alla platea di insegnanti presenti e a quelli connessi da remoto, i nomi dei vincitori. Il primo premio è stato assegnato a Bella Courtney, seguita da Tabitha Sides dell’Università di Sydney al secondo posto e da Amelie Milne, studentessa dell'Università di Sydney, al terzo.
La vincitrice ha presentato uno scritto che ha affrontato il tema della sostenibilità analizzando il settore della moda perché, come ha spiegato “è un argomento che mi appassiona e l’idea di riuscire a coniugare questo mio interesse con la passione per la lingua italiana, mi è sembrata un’occasione imperdibile”.
Il risultato finale non è solo graficamente molto piacevole - Bella si è dilettata a realizzare la grafica -, ma un componimento che, dal punto di vista linguistico, è molto ben scritto, con un contenuto interessante e creativo.
Dopo una parte iniziale in cui esprime il suo punto di vista, Bella ha immaginato di condurre un’intervista con le fondatrici di Orange Fiber, una realtà siciliana molto innovativa nell’ambito del settore della moda sostenibile, che produce tessuti partendo dagli scarti degli agrumi.
Il risultato è un pezzo che tratta un argomento di grande attualità con spiccata sensibilità, come si evince già dall’introduzione del suo lavoro:
Come possono gli amanti dello stile e dell’eleganza inserirsi sempre di più in un approccio etico e green verso il nostro pianeta? È straordinario ciò che la creatività, l’innovazione e le nuove tecnologie possono realizzare. E gli eventi principali della moda italiana sanno come far conoscere queste bellissime “rivoluzioni” in tutto il mondo, in un contesto super ‘glam’. L’Italia è all’avanguardia nello sviluppo della moda sostenibile: dall’utilizzo di materiali verdi di alta qualità, alla creazione di nuovi tessuti sostenibili del tutto. In Italia, la moda sostenibile sta diventando sempre più una tendenza. Oggi possiamo affermare con orgoglio che l’industria della moda ha preso una direzione definita, guidata dai marchi di lusso che hanno deciso di abbracciare il verde.
Bella Courtney ha cominciato a studiare italiano all’Anno 7 delle scuole superiori, ma è stato dopo lo scambio in Italia che l’interesse si è trasformato in un amore incondizionato per la lingua e cultura del Bel Paese: “Ho trascorso un periodo con una famiglia di Padova, con la quale ho sempre mantenuto i contatti - racconta Bella -. Durante quel periodo mi sono innamorata dell’Italia e dello stile di vita, ma anche della scuola e della cultura, così ho deciso di mantenere la lingua”.
Quando si è immatricolata all’università di Adelaide per il suo corso di laurea, Bella non ha voluto rinunciare all’italiano che non è offerto presso la sua facoltà, iscrivendosi a un Diploma of Languages presso la Flinders University, dove studia italiano al secondo anno.
Bella aveva già partecipato al Premio Italia nel 2022, arrivando terza, ma la soddisfazione che le ha regalato il primo posto è stata impagabile, anche perché, grazie ai 2mila dollari messi a disposizione per l’acquisto del biglietto aereo dall’Istituto di cultura di Melbourne, potrà viaggiare in Italia nel 2024.
La sua prima tappa, ha assicurato, sarà a casa della famiglia padovana che l’ha ospitata durante il suo scambio di qualche anno fa.
“Mi piacerebbe poi visitare il sud della Penisola, dove non sono mai stata e scoprire il resto d’Europa. Sto valutando anche l’idea di seguire un corso di lingua”, fa sapere.
Non è ancora sicura di cosa le piacerebbe fare dopo l’università, ma “certamente vorrei poter usare l’italiano o andare a vivere in Italia”, assicura la studentessa, che confessa di accarezzare il sogno di lavorare in ambito diplomatico o in quello dei diritti umani con un’organizzazione no-profit.