MELBOURNE – L’ex parlamentare liberale statale, ora indipendente, Moira Deeming ha vinto la causa per diffamazione da lei intentata contro il leader liberale e dell’opposizione del Victoria, John Pesutto.
Il giudice David O’Callaghan del tribunale federale nella sua sentenza ha ordinato a Pesutto di pagare a Deeming 300.000 dollari di danni, per averla diffamata in commenti rilasciati dopo che un gruppo di neonazisti si erano intromesso in una manifestazione da lei organizzata.
La decisione potrebbe creare serie ripercussioni politiche per Pesutto e indebolire ulteriormente la sua posizione, nonostante gli ultimi sondaggi che danno i liberali in testa nelle intenzioni di voto. Il processo ha aggravato la frattura tra le fazioni conservatrice e moderata del Partito liberale statale, e il risultato potrebbe portare a ipotizzare una sfida alla sua leadership.
Moira Deeming aveva citato in giudizio Pesutto per i commenti rilasciati in un comunicato stampa, in una conferenza stampa e in interviste rilasciate nei giorni successivi alla manifestazione Let Women Speak del 18 marzo 2023, in cui sosteneva che il leader liberale l’aveva falsamente dipinta come una simpatizzante nazista.
Il giudice ha accolto la tesi della legale della parlamentare indipendente, Sue Chrysanthou secondo cui Pesutto ha creato una “falsa narrazione” relativa alla presunta vicinanza della Deeming ai nazisti “come pretesto per sbarazzarsi di lei”. Chrysanthou ha affermato che, sebbene Pesutto non abbia mai definito Deeming come una nazista in modo esplicito, una persona comune lo avrebbe potuto dedurre dai suoi commenti.
Secondo il magistrato, pertanto, il contenuto del comunicato stampa redatto da Pesutto aveva “trasmesso il messaggio” che Deeming era “inadatta a far parte del partito liberale parlamentare del Victoria perché si associa consapevolmente ai neonazisti”, mentre nell’intervista alla stazione radiofonica 3AW, così come alla ABC, si era insinuato che Moira Deeming “si è associata ai nazisti”, o “simpatizza consapevolmente con neonazisti e suprematisti bianchi”.
Nella conferenza stampa di Pesutto del giorno successivo a quello della manifestazione, poi, era stato sostenuto che Deeming aveva lavorato con l’organizzatrice della manifestazione, Kellie Jay Keen e altri per “promuovere la loro odiosa agenda nazista e le loro opinioni suprematiste bianche ed etno-fasciste”. La sentenza ritiene anche diffamatorio lo stesso dossier creato da John Pesutto per giustificare l’espulsione di Moira Deeming dal gruppo parlamentare liberale.
In un primo tempo la parlamentare venne sospesa dal gruppo parlamentare come parte di un compromesso. Alcune settimane dopo, tuttavia, Deeming venne espulsa per aver presumibilmente “screditato” la squadra parlamentare liberale con la minaccia di azioni legali contro Pesutto.
Tra coloro che sono si sono succeduti sul banco dei testimoni durante il processo spiccano i nomi del vice di Pesutto, David Southwick, del leader del partito alla Camera Alta, Georgie Crozier, nonché dei parlamentari liberali Renee Heath, Richard Riordan e Kim Wells, che hanno testimoniato a favore di Deeming.