WASHINGTON - Nuovo attentato anti-Israele negli Stati Uniti: a Boulder, in Colorado, un 45enne egiziano è stato arrestato per il lancio di molotov contro un corteo a sostegno degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza.

È di otto feriti il bilancio dell’attacco, secondo quanto riferito la polizia locale, che ha precisato che quattro donne e quattro uomini di età compresa tra 52 e 88 anni sono stati trasportati in ospedale. 

Il rabbino Israel Wilhelm, direttore del movimento Chabad all’Università del Colorado a Boulder, ha dichiarato alla Cbs che tra le vittime c’è una 88enne sopravvissuta all’Olocausto e un professore dell’ateneo.

La regista Lisa Effress, che vive da 17 anni nella tranquilla cittadina di montagna del Colorado, ha riferito che la manifestazione presa di mira dal 45enne egiziano Mohamed Sabry Soliman si svolge ogni domenica da poco dopo il massacro del 7 ottobre 2023 in Israele. 

Si tratterebbe di un rito settimanale per ricordare gli ostaggi, portato avanti da un gruppo di dimensioni variabili (da 20 a 100 persone), che si riunisce ogni settimana al Pearl Street Mall, nel centro della città, per richiamare l’attenzione sugli ostaggi prigionieri di Hamas a Gaza. 

Leggermente ferito anche l’attentatore, che è stato portato in ospedale. La Casa Bianca ha fatto sapere che l’uomo, identificato come Mohamed Sabry Soliman, “è uno straniero il cui visto era scaduto ma era rimasto illegalmente negli Stati Uniti”. 

L’Fbi ha parlato di “atto terroristico mirato” contro la “Boulder Run for Their Lives”, appuntamento settimanale della comunità ebraica promosso dalla Anti-Defamation League. In un video, l’uomo di mezza età, identificato come Mohamed Sabry Soliman, appare a torso nudo e con due molotov in mano mentre urla “Palestina libera”. La sua abitazione nella contea di El Paso, in Colorado, è stata perquisita e, da quanto emerso, non sarebbe collegato ad alcuna organizzazione politica. 

Questo attentato antisemita arriva dopo quello incendiario contro la residenza del governatore ebreo della Pennsylvania, il democratico Josh Shapiro, e l’uccisione di una coppia di ebrei che lavorava all’ambasciata israeliana all’uscita del Jewish Museum di Washington. 

Alcune delle persone che partecipavano alla manifestazione a Pearl Street, sono state avvolte dalle fiamme dopo l’esplosione dell’ordigno incendiario. Nell’attacco è stato usato anche un lanciafiamme rudimentale. La Anti-Defamation League, un’organizzazione che si batte contro l’antisemitismo, ha sottolineato che l’attacco è avvenuto alla vigilia delle festività di Shavuot, che ricorda la consegna della Torah al popolo ebraico sul Monte Sinai. 

“Il terrorismo non ha posto nel nostro grande Paese”, ha scritto sui social il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Un portavoce del Dipartimento della Giustizia ha assicurato che l’autore dell’attentato “sarà perseguito con tutto il rigore della giustizia”. 

Una dura condanna è arrivata anche dall’ambasciatore di Israele all’Onu, Danny Danon: “Il terrorismo contro gli ebrei non è confinato alla frontiera con Gaza”, ha osservato, “brucia nelle strade degli Stati Uniti”. Il governatore democratico del Colorado, Jared Polis, ha parlato di “atroce attentato” e ha affermato che “atti pieni d’odio di qualsiasi tipo sono inaccettabili”.  

La comunità ebraica di Boulder ha fatto sapere in una nota: “Siamo addolorati e affranti. Il nostro cuore è rivolto a coloro che hanno assistito a questo terribile attacco e preghiamo per una pronta guarigione per i feriti”.