Inaugura sabato 26 ottobre all’Heide Museum di Bulleen la mostra ‘Molto Bello: Icons of Modern Italian Design’, un’esibizione voluta da Kendrah Morgan, curatrice del museo, e Laura Lantieri, curatrice associata.
Il museo Heide nasce nel 1981, anche se in realtà la sua storia inizia alla fine degli anni ‘50, quando è stato fondato a Melbourne il Museum of Modern Arts & Design of Australia, le cui esposizioni erano dedicate soprattutto agli artisti australiani dell’ambito del design, ancora oggi parte del DNA dell’Heide, come spiega Morgan: “Abbiamo collaborazioni molto strette con architetti e stilisti e, in occasione della Design Week, abbiamo esposto anche alcuni pezzi di John Wardle”.
L’idea di mettere in mostra il meglio del design italiano è nata dalla volontà di creare un evento che coinvolgesse la comunità locale e costruisse una sinergia con il Veneto Club, a un paio di chilometri dal museo. “Abbiamo immaginato di esporre il meglio design italiano, partendo dal ruolo centrale del collettivo Memphis negli anni ‘80 e una forma di nostalgia per quel periodo storico e quello degli anni precedenti”, ha detto Morgan.
Le curatrici sono partite da uno studio approfondito della storia della progettazione di oggetti italiana, per capirne le dinamiche e le tipicità. Osservando come si è evoluto negli anni, hanno messo a fuoco il periodo più significativo, quello in cui gli architetti italiani hanno fatto la differenza, scegliendo di concentrarsi sugli anni dal 1930 al 1980: dalla prima Triennale di Milano al gruppo Memphis. Un percorso che porterà i visitatori lungo un viaggio nella storia del design, ma anche nell’esplorazione di come l’artigianalità si sia saputa unire alla tecnologia, plasmando un nuovo concetto di creatività che è passata attraverso la sperimentazione e ha fatto conoscere l’originalità italiana in tutto il mondo.
Nello spazio espositivo pezzi iconici di Gaetano Pesce come il divano Tramonto a New York o la poltrona Up5, prodotta da B&B Italia in schiuma poliuretanica e nylon, ma anche la macchina da scrivere Olivetti, la Vespa, una Fiat 500 e una selezione di quindici caffettiere. Grandi i nomi presenti nella mostra, da Gio Ponti a Gae Aulenti, dai fratelli Castiglioni a Ettore Sottsass per oltre 170 oggetti in mostra.
“Identificare e reperire i pezzi ha richiesto un processo molto lungo - ha raccontato Kendrah Morgan -. Considerato il budget a disposizione sapevamo che il limite più importante era di trovare tutti gli oggetti in Australia. Abbiamo quindi cominciato a contattare istituti e collezionisti privati per chiedere dei prestiti. Una volta messa in moto la macchina è diventato via via più facile, perché ogni collezionista ci indicava quello successivo”.
Durante la selezione degli oggetti le curatrici hanno considerato vari elementi, tra cui anche i materiali e le tecnologie di produzione; ad esempio, negli anni ’60, durante il miracolo economico, si è assistito all’esplosione dell’uso della plastica, capace di aggiungere, per la prima volta, colori vivaci e brillanti nelle case. “Per questo abbiamo creato una sezione dedicata ai prodotti di plastica di quegli anni”, ha spiegato Lantieri.
C’è qualcosa per tutti nelle sale del museo, oggetti dall’alto valore tecnologico, altri sorprendenti “e alcuni pezzi per i nostalgici’, come ha fatto sapere Morgan. Un’esibizione ragionata per accompagnare i visitatori attraverso la storia del design italiano, illustrando come si sia evoluto nei decenni attraverso una presentazione vivace, sofisticata e pervasa di un sentimento nostalgico.
A sottolineare la connessione con la comunità, il museo Heide ha organizzato per sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre l’evento ‘Molto Italiano!’, un fine settimana supportato dall’Italian Australian Foundation per celebrare tutto quel che riguarda il Belpaese. I visitatori potranno ammirare la mostra, ascoltare interventi in italiano e inglese e partecipare a una serie di attività pensate per tutte le età, tra cui le bocce sul prato, con il coordinamento del Veneto Club, e un laboratorio ispirato a Fornasetti. Tutto accompagnato dal cibo italiano e dalle canzoni del gruppo ‘Bella Ciao’ e del coro del Veneto Club.