Era arrivato, o meglio ritornato, in Australia poco prima che la variante Delta del Covid-19 facesse la sua comparsa e intrappolasse Simone Piccioni nella morsa di lockdown che credeva essersi lasciato alle spalle in Italia quando aveva deciso di emigrare con la moglie Kylie, soprano di Sydney, che per amore, dell’opera e dell’allora fidanzato, si era trasferita in Italia.
Dopo settimane d’attesa, finalmente per Simone è arrivato il momento di poter esporre le sue opere in una galleria d’arte: lo Studio W di Woolloomooloo.
La sua personale, la prima in Australia, era stata rinviata proprio a causa delle restrizioni, ma ora che il New South Wales ha riaperto le sue porte al mondo e ai suoi residenti, l’artista si è ben guadagnato l’opportunità di esporre dal 2 al 14 novembre nella galleria (6 Bourke Street Woolloomooloo) che ospiterà “Momenti Di Luce”. Così Simone ha chiamato la sua mostra. Un nome tutt’altro che casuale visto che è lo stesso artista a spiegare che “con questa mostra voglio ispezionare e mostrare agli spettatori la bellezza della nostra vita quotidiana, guardando il mondo senza giudicarlo”.
Sulle tele di Simone prendono vita scene della sua Roma, città in cui ha vissuto fino alla partenza per Sydney, della casa della nonna, di oggetti di vita quotidiana, come una chitarra regalatagli da un amico o il cesto di pomodori messi in vendita al mercato. “In ogni oggetto che mi trovo davanti e che decido di dipingere, cerco la bellezza. E, credo che, oggi più che mai, per uscire da questa situazione, abbiamo bisogno d’arte e di bellezza, E ne abbiamo bisogno soprattutto per i bambini perché sono loro stessi arte e meritano di vivere circondati di bellezza”.