Si chiama “Montecristo” e come il romanzo di Alexandre Dumas racconta di un lungo viaggio verso la rinascita. Non quella del protagonista Edmond Dantès ma di Jovanotti, che torna in radio e sulle piattaforme con un singolo che segna la sua ripartenza, dopo il brutto incidente in bicicletta, a Santo Domingo, e la dolorosa e lunga riabilitazione che è seguita. Un primo capitolo dell’album in uscita il prossimo 31 gennaio, nel quale il cantante ci offre uno dei suoi testi più profondi e introspettivi e ci porta in territori inesplorati sin dalle prime strofe, quando intona “una sirena mi ha tagliato la strada per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi”.
“Montecristo è nata per caso, o per forza, come succede con i sogni - dice Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti -. È un brano che racchiude un’atmosfera metafisica, nato probabilmente durante la mia prima convalescenza, dopo l’intervento di un anno e mezzo fa. In quel periodo ascoltavo l’audiolibro de ‘Il Conte di Montecristo’, un romanzo che avevo letto circa quindici anni fa e che mi aveva affascinato. L’audiolibro, letto da Andrea Giordana, mi ha fatto compagnia per giorni. Dumas, che ha scritto anche ‘I tre moschettieri’, è un narratore immenso, e mi sono ritrovato a identificarmi con il protagonista: un giovane tradito, che perde tutto, l’amore, il suo ruolo nella società, e si ritrova da solo in una cella, da dove inizia il suo percorso di rinascita”. “Montecristo” unisce introspezione e modernità. Parla di rinascita, di elaborazione del trauma, di cambiamento e di libertà. La voce di Jovanotti è al centro di archi e di un pavimento urbano fatto di reggaeton elettronico. “Per me scrivere è sempre un esercizio, un modo per elaborare quello che vivo, e da quella sensazione di smarrimento e rivincita è nato il testo”.